Acronimo di Additional Tier 1, le obbligazioni AT1 rappresentano una categoria di strumenti di debito emessi dalle banche che hanno guadagnato attenzione significativa negli ultimi anni, soprattutto in seguito a eventi di mercato drammatici come il salvataggio del Credit Suisse. Questi titoli sono progettati per fornire alle istituzioni finanziarie un modo per rafforzare il loro capitale, ma presentano anche rischi notevoli per gli investitori. La locuzione CoCo sta per Convertible Contingent, ossia debiti che, in determinate condizioni, diventano capitale.
Che cosa sono gli AT1?
Gli AT1 sono obbligazioni subordinate che non hanno una scadenza fissa, il che significa che possono essere considerati perpetui, ma che forniscono alle banche emittenti la facoltà di rimborsarle anticipatamente. Questi strumenti sono stati introdotti come parte delle normative post-crisi finanziaria del 2008, in particolare attraverso gli Accordi di Basilea III, che hanno imposto requisiti patrimoniali più severi per le banche al fine di garantirne la stabilità finanziaria.
La caratteristica distintiva degli AT1 è il loro meccanismo di "trigger", che determina quando il capitale può essere convertito in azioni o quando le cedole possono essere annullate.
Questo meccanismo entra in gioco quando il Common Equity Tier 1 (CET1) della banca scende al di sotto di una soglia critica, generalmente compresa tra il 5,125% e il 7%. In situazioni di crisi, ciò consente alle banche di assorbire perdite senza dover ricorrere a fondi esterni o a salvataggi statali.
Perché le banche emettono AT1?
Le banche emettono obbligazioni AT1 per diversi motivi:
- rafforzamento del capitale: gli AT1 forniscono un modo efficace per aumentare i livelli patrimoniali delle banche senza diluire immediatamente il capitale azionario esistente; conformità
- regolamentare: con l'implementazione delle normative di Basilea III, le banche sono state costrette a mantenere requisiti patrimoniali più elevati e gli AT1 aiutano a soddisfare questi requisiti senza dover aumentare immediatamente il capitale sociale;
- attrattiva per gli investitori: offrendo rendimenti più elevati rispetto ad altre forme di debito, gli AT1 possono attrarre investitori disposti a prendere rischi maggiori in cambio di potenziali rendimenti superiori.
Come funzionano gli AT1?
Il funzionamento degli AT1 è legato a diversi fattori chiave:
- struttura perpetua: essendo titoli perpetui, non hanno una data di scadenza fissa; tuttavia, le banche possono decidere di rimborsarli anticipatamente;
- meccanismo di trigger: quando il CET1 scende sotto la soglia stabilita, le obbligazioni possono essere convertite in azioni della banca o il pagamento delle cedole può essere sospeso; questo meccanismo è progettato per proteggere la stabilità della banca in situazioni critiche, consentendo una rapida ricapitalizzazione;
- rischio subordinato: gli AT1 sono considerati debito subordinato, il che significa che in caso di liquidazione della banca, i detentori di questi titoli sono pagati dopo i creditori senior (e questo aumenta significativamente il rischio associato all'investimento in AT1).
Rischi connessi agli AT1
Investire in obbligazioni AT1 comporta vari rischi:
- rischio di credito: se la banca emittente affronta difficoltà finanziarie e non riesce a mantenere i requisiti patrimoniali minimi, gli investitori possono perdere parte o tutto il loro investimento;
- rischio di tasso d'interesse: come con qualsiasi obbligazione, gli AT1 sono soggetti ai cambiamenti nei tassi d'interesse: un aumento del costo del denaro può ridurre il valore delle obbligazioni sul secondario;
- rischio di rimborso anticipato.
Le obbligazioni AT1 rappresentano uno strumento complesso e potenzialmente redditizio nel panorama finanziario attuale ma la recente volatilità del mercato ha messo in luce l'importanza della due diligence e della comprensione approfondita delle caratteristiche specifiche degli strumenti finanziari come gli AT1.
Cosa è successo con le obbligazioni AT1 del Credit Suisse?
Nel marzo 2023, il Credit Suisse ha affrontato una crisi che ha portato all'acquisizione da parte di UBS e all'azzeramento totale delle obbligazioni Additional Tier 1 per un valore di circa 16 miliardi di franchi svizzeri. Questa decisione è stata presa dalle autorità svizzere, in particolare dalla FINMA, senza precedentemente imporre perdite agli azionisti della banca.
Questo ha suscitato ampie critiche e controversie visto che gli azionisti dovrebbero essere i primi a subire perdite, ma nel caso di Credit Suisse, questi non hanno partecipato al salvataggio mentre i detentori di AT1 hanno visto azzerato il loro investimento.
Ovviamente, numerosi investitori hanno presentato ricorsi legali contro la FINMA e il governo svizzero, sostenendo che la decisione ha violato i loro diritti. Una commissione d'inchiesta parlamentare è stata istituita per esaminare le misure prese dalle autorità durante la crisi.
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