Quando la H.J. Heinz Company iniziò la commercializzazione della salsa di rafano, il nonno di Warren Buffett aprì il suo negozio di alimentari. Quasi un secolo e mezzo dopo il leggendario investitore ha comprato il gigante del ketchup. L'acquisto di Heinz è stato fatto insieme alla società di private equity 3G Capital, che ha avuto un ruolo importante per convincere Buffett a lanciarsi nell'operazione. H.J. Heinz Company è una di quelle aziende che piacciono al 94enne miliardario, sebbene ci fossero in quel momento delle situazioni contrarie che di norma lo spingono a desistere.
Warren Buffett: l'acquisto di H.J. Heinz Company
La Berkshire Hathaway - conglomerato finanziario gestito da Buffett - ha acquistato H.J. Heinz Company in tandem con 3G Capital il 14 febbraio 2013 a un prezzo di 72,50 dollari per azione, che all'epoca consisteva in un surplus del 20% rispetto al valore di mercato del titolo, per un esborso complessivo di 23 miliardi di dollari.
Chi conosce il modus operandi di Buffett sa bene che il re del value investing si muove per una società quando il suo valore di mercato è molto più basso rispetto al suo valore intrinseco, in modo che l'investimento abbia un notevole margine di sicurezza. Questo è un concetto preso da Benjamin Graham, il mentore dell'oracolo di Omaha.
Per determinare il valore intrinseco, Buffett si appoggia all'
owner earning, ovvero agli utili netti più gli ammortamenti e le svalutazioni a cui viene sottratto il Capex, attualizzati al rendimento dei titoli di Stato USA a lungo termine. Al risultato ottenuto, aggiunge altri elementi importanti come le prospettive dell'azienda e le capacità del management. Orbene, dalle stime emergeva che
la Berkshire aveva acquistato le azioni Heinz con uno sconto del 25%, che in una stima più prudente di crescita degli utili scendeva al 12%. Di solito Buffett cerca margini di sicurezza superiori.
Tra l'altro, vi erano altri due fattori che solitamente frenano il grande investitore. In primo luogo, Heinz ricorreva troppo alla leva finanziaria, con un rapporto 6:1 riguardo debito e capitale. Buffett invece preferisce aziende che sostengono la propria attività principalmente con mezzi propri. In secondo luogo, il management era stato scelto da 3G Capital, mentre Buffett preferisce di norma che al momento dell'acquisto la società sia gestita dal management in carica. Tuttavia, partendo da quest'ultimo aspetto, l'Amministratore delegato prescelto Tom Murphy nutriva la stima del capo di Berkshire, che anzi lo considerava tra i migliori manager al mondo.
Warren Buffett: perché ha comprato H.J. Heinz Company
Il valore del management è troppo importante per far sì che Buffett decida su un investimento. A suo avviso, i dirigenti di un'azienda devono essere capaci, onesti e trasparenti, altrimenti a lungo termine faranno solo danni. Tuttavia, le qualità dei manager non bastano da sole, ma è necessario che la società abbia delle caratteristiche che la rendono appetibile. Queste attengono alla sua storia, alle sue prospettive e al settore di appartenenza.
Heinz ha una storia di tutto rispetto, un po' come Coca-Cola, un'altra azienda molto amata da Buffett. Si tratta di realtà che hanno creato intorno a loro un fossato, cioè un luogo che si identifica nel prodotto, nell'immagine, nel brand e in altri fattori in grado di respingere la concorrenza. Heinz è il numero uno al mondo riguardo il ketchup e il numero due per le altre salse.
La sua storia operativa è semplice e coerente, ma le prospettive non si basano solo sul mantenimento della quota di mercato ma anche sul posizionamento nei mercati emergenti, dove Heinz si colloca in maniera egregia. Nei cinque anni antecedenti al 2013, i mercati emergenti avevano assorbito circa l'80% dell'aumento delle vendite, con un tasso di crescita tra i migliori del settore.
Insomma ce n'era abbastanza affinché Buffett si lanciasse nell'impresa e lo ha fatto acquistando azioni privilegiate per 8 miliardi di dollari, con un rendimento del 9% annuo. Queste potevano essere convertite nel 5% delle azioni ordinarie di Heinz per una certa cifra nominale.