Philip Arthur Fisher è stato uno dei padri del value investing nella scelta delle azioni. La sua filosofia di investimento si basava sullo studio dei fondamentali delle aziende attraverso un lungo processo di valutazione frutto di un'indagine approfondita.
Il grande economista e investitore ha inventato il metodo "scuttlebutt", che tradotto in italiano significa "vociferazioni". In sostanza, adottare tale tecnica significa parlare, ponendo le "giuste" domande, con tutte le persone che interagiscono con l'azienda: dal management ai dipendenti, ai clienti, ai fornitori, alle associazioni di categoria, alle autorità di regolamentazione, ai concorrenti, e persino agli ex-dipendenti.
In questo modo è possibile farsi un'idea solida della società prima di investire su di essa il proprio capitale. Il metodo è stato criticato da altri economisti e osservatori finanziari in quanto richiede un dispendio di tempo, energia e denaro non indifferente per raccogliere tutte le informazioni, senza avere poi la certezza che tutto ciò si concretizzi in un investimento profittevole. Fisher invece riteneva che questo è il modo migliore per investire con consapevolezza, individuando quel valore fondamentale che non è prezzato dal mercato.
Come altri grandi interpreti del value investing, quindi, Fisher andava alla ricerca di una differenza tra il valore effettivo di un'azienda e il suo prezzo in Borsa. Nel momento in cui il divario risulta importante, a seguito di un'accurata indagine, si crea l'occasione per acquistare le azioni contando sul fatto che prima o poi i due valore tendono ad allinearsi. In tale contesto, è importante avere un orizzonte temporale di lungo periodo, per dare il tempo al mercato di riconoscere l'effettivo valore delle azioni.
Philip Fisher: le 15 domande
L'indagine di Philip Fisher sull'azienda da acquistare si basa su alcuni punti imprescindibili per verificare se si è di fronte o meno a una realtà solida, redditizia e soprattutto in crescita costante. I punti sono 15. Vediamoli di seguito.
I prodotti e servizi dell'azienda devono avere un potenziale di mercato tale da generare un incremento sensibile delle vendite per almeno diversi anni
Ci sono aziende che, magari attraverso un miglior controllo dei costi, riescono a creare un profitto occasionale. Altre che di tanto in tanto ottengono qualche guadagno notevolmente superiore alla media. Tuttavia, se l'azienda non è in grado di registrare una crescita costante delle vendite e degli utili, non dà alcuna garanzia nel tempo. Questo è possibile solo se il prodotto o servizio che offre è in grado di garantirsi una domanda crescente per un certo numero di anni. Qui Fisher distingue tra due categorie di aziende di successo: quelle fortunate e capaci; quelle fortunate perché capaci.
L'azienda sviluppa prodotti e processi che fanno aumentare le vendite quando i potenziali di crescita dei prodotti in essere si esauriscono
Per evitare che un'azienda abbia solo profitti occasionali, è necessario che implementi piani di sviluppo e politiche che assicurino una continuità per 10-25 anni. Qui entrano in gioco elementi essenziali come la ricerca e l'engineering.
La ricerca e sviluppo dell'azienda è efficace in rapporto alle sue dimensioni
L'investimento in ricerca e sviluppo è necessario per acquisire il know-how tale che permette a un'azienda di crescere. Tuttavia, è importante misurarlo con il fatturato, per capire se una società sta spendendo troppo e soprattutto se la spesa è produttiva.
L'organizzazione di vendita, intesa come efficienza relativa delle vendite, del marketing e della distribuzione, è superiore alla media
La produzione, la ricerca, la finanza e altri aspetti critici del business sono importanti, ma se un'azienda non è efficiente sotto il profilo dell'organizzazione delle vendite rischia di non vendere abbastanza e quindi di non durare a lungo. Ci sono alcuni prodotti che sono talmente buoni che si vendono da soli anche se non sono commercializzati al meglio. Se ciò però non avviene, è fondamentale disporre di una rete di vendita efficiente.
Il margine di profitto è adeguato
L'investitore non deve limitarsi a guardare quanto crescono le vendite, ma ha bisogno di accertarsi che il margine di profitto sulle vendite rimanga costante o ancora meglio cresca. Solo in questo modo è possibile vedere se la gestione è efficiente, specialmente una volta fatto il paragone con le aziende concorrenti sui margini. Qualora il margine sia basso, si può prendere in considerazione l'investimento in quella azienda solo a condizione che esso sia la prospettiva di un cambiamento radicale interno.
L'azienda sta facendo molto per migliorare i suoi margini di profitto
I margini del passato contano fino a un certo punto. L'investitore dovrebbe invece guardare a quanto avverrà in futuro, ossia a ciò che sta mettendo in atto l'azienda per migliorare le prospettive di profitto. I margini sono costantemente minacciati, perché i salari e gli stipendi, nonché le materie prime, salgono costantemente. Quindi, un'azienda in grado di determinare i prezzi per difendere i margini ha un vantaggio competitivo non indifferente
L'azienda ha relazioni eccellenti con i dipendenti e i loro rappresentanti sindacali
Un'azienda che non rende soddisfatti i propri dipendenti rischia una bassa produttività e un turnover continuo che genera un aumento dei costi per la ricerca e la formazione. Similmente, pessime relazioni con i sindacati la espone a scioperi costanti e quindi a interruzioni frequenti dell'attività produttiva.
Le relazioni al vertice tra i dirigenti sono buone
Non è solo importante che ci sia un buon feeling tra i dirigenti e impiegati e operai, ma anche tra gli stessi dirigenti. Essi hanno grosse responsabilità e quindi spesso lavorano sotto stress. Attriti e malumori possono indurre i migliori management a lasciare l'incarico e migrare altrove, con danni evidenti per l'azienda.
La società fa crescere il suo management
Le organizzazioni dove i massimi dirigenti interferiscono con l'operatività quotidiana degli altri livelli manageriali non garantiscono una fluidità del lavoro. In altre parole, un'azienda deve avere la delega decisionale come uno dei punti chiave per stimolare e far crescere il management. Inoltre, i top manager devono essere flessibili e orientati al cambiamento, ascoltando anche i suggerimenti che arrivano dai piani più bassi.
L'analisi dei costi e i controlli contabili sono attendibili
Affinché ci sia un successo prolungato, una compagnia deve suddividere in modo sufficientemente mirato i suoi costi generali e rilevare in maniera analitica il costo di ogni singola attività. Ciò aiuta a risolvere correttamente ogni problema che si presenta in tutti i segmenti di business.
Altri aspetti del business offrono indizi sul vantaggio competitivo dell'azienda
Un'azienda non deve avere un vantaggio rispetto alla concorrenza solo sul margine lordo relativo al prodotto che vende, ma anche su altri aspetti del business. Ad esempio, gli affitti dei locali o il costo di assicurazione possono determinare quanto il margine operativo di un'azienda sia superiore o inferiore rispetto ai competitor che operano nello stesso settore e delle stesse dimensioni.
La società ha una prospettiva di profitto a lungo termine, al posto della gestione del business per avere guadagni immediati
Una compagnia che rinuncia ad avere un profitto immediato per ottenere vantaggi nel lungo periodo è destinata a durare di più. Questo perché viene incontro alle esigenze dei clienti e dei fornitori nei momenti più difficili, consolidando le relazioni di lungo termine.
La posizione finanziaria dell'azienda in termini di liquidità e capacità di finanziarsi a basso costo è tale per cui essa non ha bisogno di ricorrere nel tempo all'aumento di capitale
Avere la forza finanziaria per ricorrere ai mezzi propri in modo da sostenere lo sviluppo dei propri prodotti e la propria crescita aiuta una compagnia a restare sul pezzo negli anni. Stesso discorso se riesce a finanziarsi con il capitale di terzi a basso costo in virtù del proprio potere contrattuale. Diversa è la situazione in cui deve ricorrere all'aumento di capitale, che crea una diluzione azionaria e fa diminuire l'utile per ogni azionista.
Il management è trasparente sia quando le cose vanno bene che quando vanno male
Nella vita di un'azienda ci sono periodi in cui per svariate ragioni, esterne e/o interne, le cose non vanno per come sperato e/o si ha un rallentamento dell'attività. La reazione del management a queste difficoltà è un indizio estremamente importante per un investitore. Il rischio è che la dirigenza si chiuda a riccio. Ciò può avvenire per diversi fattori: non ha un programma per reagire agli imprevisti; si lascia prendere dal panico; non ha un adeguato senso di responsabilità verso gli azionisti
Il management è di indiscutibile integrità morale
Il concetto dell'integrità morale del management è un concetto molto importante, che è stato ripreso poi in maniera convinta da
Warren Buffett, discepolo di Fisher. Affinché un'azienda possa funzionare in modo durevole, un amministratore delegato non deve compiere azioni intente ad avvantaggiare sé stesso a scapito degli azionisti, come ad esempio attribuirsi emolumenti e stock option oltre i valori standard, oppure mettere a libro paga dell'azienda parenti e amici.
Fisher riteneva che qualunque investimento può essere interessante anche se un'azienda difetta in qualche punto ma eccelle in altri. Tuttavia, a suo avviso, l'investitore dovrebbe considerare vivamente di non mettere mai il capitale su una società il cui management sia poco trasparente e di dubbia integrità morale.