La Banca Nazionale Svizzera (SNB) è uno dei più grandi investitori tecnologici al mondo. Con un portafoglio azionario statunitense del valore di 167 miliardi di dollari distribuito su oltre 2.300 posizioni, la SNB gestisce asset equivalenti a quasi un quinto della produzione economica annuale elvetica.
I numeri sono impressionanti: oltre 42 miliardi concentrati in appena cinque colossi - Amazon, Apple, Meta, Microsoft e Nvidia. La partecipazione in Apple vale quasi 10 miliardi, quella in Nvidia supera gli 11 miliardi. Un tesoro da 855 miliardi di bilancio totale che la colloca nella stessa lega dei più grandi fondi sovrani di Singapore e Qatar, pur non essendolo formalmente.
"La Svizzera non ha bisogno di un fondo sovrano quando ha la SNB", ha evidenziato Arturo Bris, professore di finanza alla IMD Business School. "Non intendono assumere alcun ruolo attivo in queste società: è puramente uno strumento per gestire la valuta". Si tratta di un approccio unico nel panorama delle Banche centrali globali, visto che nessun'altra istituzione monetaria detiene posizioni azionarie così significative.
SNB: il franco forte e il "QE Estero"
La forza del franco svizzero, da sempre rifugio sicuro per gli investitori globali in caso di turbolenze, rappresenta paradossalmente la sfida più grande per l'economia elvetica. Valuta top performer degli ultimi 50 anni, il franco si è già apprezzato del 15% rispetto al dollaro nel 2025, minacciando competitività e stabilità dei prezzi.
Per ovviare al rafforzamento del franco, la SNB vende valuta domestica in cambio di divise estere (principalmente dollari ed euro). A causa di un mercato obbligazionario interno troppo piccolo per un bilancio così imponente, la SNB ha scelto anche di acquistare asset esteri, focalizzandosi di conseguenza verso una delle asset class più performanti del decennio: le azioni tecnologiche americane.
Dal 2023 la banca ha costruito una posizione da oltre 2 miliardi in Berkshire Hathaway, moltiplicato per sei l'esposizione su Nvidia e ridimensionato Meta e Netflix, pur beneficiando della loro crescita di valore.
Oggi l'87% del bilancio SNB è denominato in valute estere: due terzi in bond governativi, 10% in obbligazioni corporate e 25% in azioni. Gli analisti hanno ribattezzato la strategia della SNB un "Quantitative Easing estero e atipico", in quanto ad essere acquistati non sono titoli di Stato.
I rischi che corre la SNB
L'approccio non è privo di insidie. La volatilità dei mercati azionari e valutari può rapidamente erodere i guadagni: nel 2022-2023 la SNB ha registrato perdite miliardarie, mentre nel primo semestre 2025 ha chiuso con un rosso di 15,3 miliardi di franchi a causa del dollaro debole.
L'operatività della SNB incontra due limiti: nessun investimento in banche sistemicamente importanti per evitare conflitti d'interesse ed esclusione totale di società coinvolte nella vendita di armi messe al bando.
Le pressioni per modificare la strategia si intensificano, con analisti e politici che propongono esternalizzazioni parziali a gestori specializzati. Ma, per ora, la SNB resiste.