La
Reserve Bank of Australia (RBA) ha stupito il mercato mantenendo
inalterati i tassi di interesse al 3,85%, mentre gli analisti si aspettavano un taglio di un quarto di punto. La Banca centrale quindi adotta un approccio attendista sulla sua politica monetaria, dopo aver abbassato per due volte il costo del denaro nel corso del suo attuale ciclo di allentamento. La mossa è sorprendente visto che l'economia australiana sta versando in una situazione di rigidità del mercato del lavoro e di crescita scarsa sul fronte della produttività.
Tuttavia, la debole crescita della produttività fa aumentare il costo del lavoro per unità di prodotto, con il rischio che si inneschino nuove pressioni inflazionistiche. Per ora, gli ultimi dati sull'andamento dell'inflazione, relativi al mese di maggio, hanno evidenziato un carovita al 2,4%, minimo di 3 anni e mezzo, sotto il punto medio del target del 2-3%. Per questa ragione, molti economisti hanno anticipato la loro richiesta di taglio dei tassi a luglio da agosto.
Il consiglio della RBA, però, "ha ritenuto di poter attendere un po' più di informazioni per confermare che l'inflazione rimanga sulla buona strada per raggiungere il 2,5% su base sostenibile", si legge nel comunicato dell'istituto. "La politica monetaria è ben posizionata per rispondere in modo decisivo agli sviluppi internazionali se dovessero avere implicazioni materiali per l'attività e l'inflazione in Australia".
RBA: la reazione del mercato alla decisione sui tassi
Le scelte di politica monetaria della RBA hanno spinto
il dollaro australiano sui top da oltre un mese. Il cambio
AUD/USD segna oggi un rialzo dello 0,63% a 0,6536, rafforzando un rally che da inizio anno ha comportato guadagni di 5,61 punti percentuali. Ora i mercati prezzano tre tagli dei tassi da qui alla fine dell'anno con una probabilità del 75% rispetto al 100% di prima della riunione della RBA.
Secondo Robert Thompson, strategist della Royal Bank of Canada a Sydney, si tratta di "uno shock per il mercato", mentre "il linguaggio sull'inflazione suggerisce che i consiglieri della RBA stanno solo prendendo tempo in attesa del meeting di agosto". Quindi, tutto ciò "sta mitigando il colpo e garantendo che i prezzi dei tassi terminali non aumenteranno troppo", ha aggiunto (
Riunioni Banca centrale australiana: le date dei meeting 2025).
A giudizio di Harry Murphy Cruise, responsabile della ricerca economica presso Oxford Economics in Australia, "l'incertezza globale e le buone notizie sull'inflazione giustificavano un taglio dei tassi nella riunione di martedì". Inoltre, anche se l'economia interna ha sacche di forza e la disoccupazione è bassa, "preferiremmo vedere lo slancio dell'economia crescere in vista di una potenziale tempesta piuttosto che rischiare di essere colti alla sprovvista se le condizioni peggiorassero", ha aggiunto.
Il punto fondamentale è che il mercato del lavoro è rimasto resiliente in Australia, con un tasso di disoccupazione che si aggira da oltre un anno intorno al 4,1%. Questo depone a sfavore di una politica di stimolo della RBA. Ad ogni modo, "a meno di una grande sorpresa al rialzo nei dati sull'inflazione del secondo trimestre, ci aspettiamo un taglio alla prossima riunione di agosto", ha affermato Marcel Thieliant, responsabile dell'economia Asia-Pacifico di Capital Economics. "Detto questo, i rischi sono ora orientati verso un allentamento minore rispetto ai 100 punti base di tagli che prevediamo nei prossimi dodici mesi".