Con una mossa a sorpresa la FED, la banca centrale americana, ha tagliato di mezzo punto base il tasso di riferimento. Una decisione inaspettata, che non avveniva dal 2008, anno della crisi dei mutui subprime. Qualle americana tuttavia l'unica banca centrale ad essere intervenuta. La Banca centrale giapponese e la Banca d'Inghilterra hanno annunciato si essere pronte ad intervenire al ribasso sui tassi, quella canadese e quella di Hong Kong hanno già seguito l'esempio della FED. ( Leggi qui come si stanno muovendo)
Perchè una banca centrale tagli i tassi di interesse?
Il motivo per cui una banca centrale abbassa i tassi di interesse è molto semplice: vuole fare in modo che imprese e famiglie, tramite il canale bancario, prendano soldi in prestito per finanziare i propri investimenti e consumi. La FED, che fino a un paio di giorni fa prestava i soldi all'1.75%, ora ha portato il costo del denaro all'1,25%, agevolando di fatto le operazioni di indebitamento. La paura dei banchieri centrali statunitensi capitanati da Jerome Powell è che le conseguenze del contagio di CoronaVirus colpiscano anche l'economia USA, già in una delicata fase caratterizzata dai timori dovuti alla guerra commerciale tra Cina e USA.
La BCE abbasserà i tassi d'interesse?
Per la Banca centrale europea la questione è più complicata. Il tasso di riferimento in Europa è già negativo dello -0,5%. Questo significa che la BCE paga le banche che decidono di prendere soldi in prestito. Questa politica dei tassi negativi non è ben vista dagli stati ricchi dell'Unione (in primis dalla Germania), in quanto è una politica che abbassa i ritorni sugli investimenti della classe media. Inoltre la BCE è già attiva in sul fronte della rivitalizzazione dell'economia, con un mastodontico piano di QE (Quantitative Easing). Ulteriori misure potrebbero rivelarsi non solo dannose ma anche pericolose, visto che una cosi' massiccia immissione di liquidità puo' dare vita a bolle speculative. Quello che succerà sarà probabilmente un taglio, da parte della BCE, da -0,5% a -0,6%. Basterà questa eventuale misura a contenere i danni dell'epidemia?