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La BCE mette in campo un nuovo taglio dei tassi

12 dic 2024 - 12:00

12 dic 2024 - 14:24

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Come da attese, la BCE ha nuovamente ridotto i tassi. Ora focus sulla conferenza stampa di Christine Lagarde

Il Comitato di politica monetaria della BCE ha nuovamente ridotto i tassi della Zona Euro. Oggi l’istituto guidato da Christine Lagarde ha varato una nuova riduzione del costo del denaro.

"Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. In particolare, la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria". 

La Presidente della BCE illustrerà la decisione della BCE nella conferenza stampa che avrà luogo questo pomeriggio alle 14.45 (ora dell’Europa centrale).

 

I punti salienti del comunicato BCE

  • Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. 
  • I tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,00%, al 3,15% e al 3,40%, con effetto dal 18 dicembre 2024.
  • Secondo i nostri esperti l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2,1% nel 2027
  • Le misure dell’inflazione di fondo suggeriscono perlopiù che l’inflazione si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo del Consiglio direttivo del 2% a medio termine.
  • Le condizioni di finanziamento restano stringenti, in quanto la politica monetaria permane restrittiva e i passati rialzi dei tassi di interesse si stanno ancora trasmettendo alle consistenze dei crediti in essere.
  • I nostri esperti si attendono ora una ripresa economica più lenta di quanto indicato nelle proiezioni di settembre.
  • Le proiezioni degli esperti indicano una crescita economica dello 0,7% nel 2024, dell’1,1% nel 2025, dell’1,4% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027.
  • Per definire l’orientamento di politica monetaria adeguato, seguirà un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione.

 

Il comunicato dell'Eurotower

Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. In particolare, la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.

Il processo disinflazionistico è ben avviato. Secondo i nostri esperti l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2,1% nel 2027, anno dell’entrata in vigore del sistema ampliato di scambio di quote di emissione dell’UE. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,9% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e all’1,9% nel 2026 e 2027.

Le misure dell’inflazione di fondo suggeriscono perlopiù che l’inflazione si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo del Consiglio direttivo del 2% a medio termine. L’inflazione interna ha registrato una flessione ma resta elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo.

Pur allentandosi a seguito delle recenti riduzioni dei tassi di interesse decise dal Consiglio direttivo, che rendono i nuovi prestiti a imprese e famiglie gradualmente meno onerosi, le condizioni di finanziamento restano stringenti, in quanto la politica monetaria permane restrittiva e i passati rialzi dei tassi di interesse si stanno ancora trasmettendo alle consistenze dei crediti in essere.

I nostri esperti si attendono ora una ripresa economica più lenta di quanto indicato nelle proiezioni di settembre. Nonostante l’aumento della crescita registrato nel terzo trimestre di quest’anno, gli indicatori basati sulle indagini congiunturali segnalano una contrazione nell’attuale trimestre. Le proiezioni degli esperti indicano una crescita economica dello 0,7% nel 2024, dell’1,1% nel 2025, dell’1,4% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027. La ripresa prevista è riconducibile principalmente all’incremento dei redditi reali, grazie al quale le famiglie dovrebbero poter effettuare maggiori consumi, e all’aumento degli investimenti delle imprese. Nel corso del tempo, il graduale venir meno degli effetti della politica monetaria restrittiva dovrebbe sostenere una crescita della domanda interna.

Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine. Per definire l’orientamento di politica monetaria adeguato, seguirà un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi.

Tassi di interesse di riferimento della BCE
Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,00%, al 3,15% e al 3,40%, con effetto dal 18 dicembre 2024.

Programma di acquisto di attività (PAA) e Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP)
Il portafoglio del PAA si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.

Riguardo al Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP), l’Eurosistema non reinveste più tutto il capitale rimborsato sui titoli in scadenza, riducendo il portafoglio di 7,5 miliardi di euro al mese, in media. Il Consiglio direttivo terminerà i reinvestimenti nel quadro di tale programma alla fine del 2024.

Operazioni di rifinanziamento
In questo mese, con il rimborso dei restanti importi ricevuti dalle banche nell’ambito delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, si conclude questa fase del processo di normalizzazione del bilancio.

***

Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sull’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Inoltre, lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere con più efficacia il proprio mandato della stabilità dei prezzi.

 

 

La BCE è pronta per un nuovo taglio dei tassi

Oggi è il gran giorno del meeting della Banca Centrale Europea. Le attese del mercato su quello che sarà l’esito della riunione sono orientate per una riduzione dei tassi da 25 punti base ma non è da escludere che venga avviata, alla luce della debolezza della congiuntura economica, anche una discussione su un intervento più deciso (-50pb). 

Se le “colombe” possono contare sugli indicatori di crescita, i “falchi” (all’interno dei quali, ironia della sorte, ci sono proprio i rappresentanti tedeschi) hanno dalla loro l’andamento dell’inflazione, tornata sopra la soglia del 2% a novembre (2,3%, dal 2% di ottobre e dal +1,7% di settembre). 

In qualunque caso, come di consueto, ci troveremo di fronte ad una soluzione di compromesso: un calo dei tassi da 25 punti base nella riunione BCE di oggi potrebbe essere accompagnato da un approccio espansivo in vista dei prossimi meeting mentre ad un’improbabile riduzione da 50 pb potrebbe essere associato un atteggiamento più “hawkish”. 

La riunione BCE di oggi è particolarmente importante perché arriva in corrispondenza della fine dei reinvestimenti delle obbligazioni detenute nell'ambito dei programmi di acquisto (APP e PEPP). Dal 1° gennaio 2025, il bilancio della BCE si ridurrà di 40 miliardi di euro al mese (ed il prossimo sarà un altro anno record per l'emissione di titoli di Stato). 

 

 

BCE: cosa si attendono gli analisti

Per quanto riguarda la riunione BCE di oggi, 12 dicembre 2024, la view di Michael Krautzberger, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, è in linea con il consenso. “Non credo che la BCE accelererà il ritmo della politica monetaria prima di avere maggiore chiarezza sulle future politiche commerciali degli Stati Uniti”.

Gli analisti di Barclays stimano che il Consiglio direttivo dell’Eurotower modificherà la definizione di tassi su livelli “sufficientemente restrittivi” senza eliminare completamente la formulazione “restrittivi”. “In questo modo si riconoscerebbe che l'inflazione dovrebbe raggiungere l'obiettivo nel primo semestre del 2015 e dovrebbe rimanervi, ma si eviterebbe di segnalare un passaggio immediato a una posizione neutrale, che potrebbe indurre i mercati a prezzare tagli di 50 pb nelle riunioni di policy del primo trimestre”. 

Nella riunione di oggi, ha detto Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti di Carmignac, la BCE “potrebbe manifestare la propria intenzione di passare da un ‘approccio riunione per riunione’ a una ‘volontà di avvicinarsi al tasso neutrale’, al fine di considerare i rischi associati a un sentiment debole dei consumatori e alle incertezze politiche. Così facendo, potrebbe ristabilire una forma di visione prospettica su una traiettoria di politica monetaria più accomodante”.

 

 

Cosa succederà nel 2025?

“Ci aspettiamo - ha detto Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia - un’apertura da parte di Lagarde per ulteriori tagli, potenzialmente previsti a gennaio, giugno, settembre e dicembre”. “Gli attuali prezzi di mercato - continua Diodovich - indicano che i tassi potrebbero raggiungere un livello finale di circa l'1,5%, riflettendo le aspettative di un continuo allentamento monetario durante tutto il prossimo anno”.

Dello stesso avviso è David Zahn, Head of European Fixed Income di Franklin Templeton: “la BCE dovrebbe mantenere il suo approccio graduale all'allentamento monetario, attuando tagli di 25 punti base ad ogni riunione fino a quando i tassi non scenderanno al di sotto del 2%”.

David Chappell, Senior Fixed Income Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments, stima che invece nelle prossime riunioni della BCE assisteremo ad un cambio di rotta. “Il ritmo della normalizzazione potrebbe accelerare in primavera, quando la politica commerciale di Trump diventerà più chiara”.

 

 

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