Oggi si terrà l’appuntamento di marzo del calendario 2021 della BCE. Quella di oggi sarà una riunione importante per l’Eurotower, che è chiamata a far comprendere al mercato come intenderà reagire all’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato che secondo alcuni analisti potrebbe mettere in pericolo il mantenimento delle politiche monetarie ultra accomodanti.
Per diversi osservatori l’istituto centrale non apporterà nessun cambiamento alla politica monetaria, anche se potrebbero venire discusse alcune misure per estendere il PEPP ribadendo la necessità di un suo utilizzo flessibile. Quello che il mercato si augura è che non venga escluso l’utilizzo del piano pandemico per aumentare l’acquisto di titoli di Stato più a lungo termine, in modo tale da calmierare la salita degli yield nel caso in cui questi continuassero a salire.
Anche se in Eurozona la crescita dei rendimenti è stata più pacata rispetto agli USA, la Banca Centrale Europea ha fatto sapere che monitorerà con attenzione questa dinamica, con le aspettative di inflazione che sono incrementate in un contesto in cui la ripresa economica sembra sempre più vicina. Secondo gli analisti di Goldman Sachs, la BCE dovrebbe segnalare un incremento nel ritmo di acquisti del PEPP e una maggiore probabilità che il programma venga utilizzato nella sua interezza.
Le stime della banca d’affari evidenziano come gli aggiustamenti del Pandemic Emergency Purchase Programme possano riuscire a disinnescare la parte indesiderata dell’aumento dei tassi. Le attese sono quindi per un ritmo di acquisti medio settimanale di 20 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2021: se ciò non dovesse verificarsi, gli esperti sottolineano come il sell-off delle obbligazioni governativi avrebbe la possibilità di accelerare.
Nella sua conferenza stampa invece, il Presidente dell’Eurotower, Christine Lagarde, potrebbe ribadire come l’istituto centrale stia monitorando attentamente le implicazioni dell' EUR/USD sull’outlook inflattivo e come siano possibili ulteriori tagli nel costo del denaro se la forza dell’Euro mettesse in pericolo le previsioni sull’indice dei prezzi al consumo.