- La BOE conferma tassi e quantitative easing, ma traccia uno scenario inquietante per l'economia britannica;
- Uno stress test rileva che le banche possono arrivare a perdere fino a 99 miliardi di dollari per via del Coronavirus;
- Le previsioni degli analisti non sono molto confortanti, la maggioranza si aspetta nuovi interventi dalla BOE.
In un orario inconsueto stamane la Banca d'Inghilterra si è riunita per decide sul fonte tassi e Quantitative Easing. Non ci sono però grandi novità. Con una maggioranza di sette voti favorevoli e due contrari la BOE ha confermato i tassi ai minimi storici dello 0,1% e anche l'ammontare di 645 miliardi di sterline di bond pubblici. I due membri contrari, Jonathan Haskel e Michael Saunders, avrebbero preferito un ulteriore allentamento monetario di 100 miliardi di sterline. Il Governatore Andrew Bailey si mantiene dovish almeno fino all'inizio di luglio, poi molto dipenderà da come si comporteranno alcuni indicatori come l'inflazione, che si stima scendere nei prossimi mesi sotto la soglia dell'1%. Ad ogni modo Londra sarà sempre pronta a intervenire se i target non verranno raggiunti entro tale data, potendo la BOE contare ancora su uno spazio di manovra di altri 399 miliardi di sterline subito disponibili. La reazione immediata della sterlina è stata di un'impennata di quasi una figura contro il dollaro americano, portandosi a 1,2418, salvo poi ritracciare di 70 pips. La Borsa britannica è positiva, con l'indice FTSE100 sopra la parità dello 0,7% nelle prime ore di contrattazione.
UK: per BoE peggior crisi ultimi 300 anni, PIL in calo del 14% e banche in sofferenza
Nel rapporto sulla stabilità finanziaria la BOE prevede tempi duri per i prossimi mesi per quanto riguarda l'economia britannica, vista in contrazione del 14% nel 2020. In particolar modo nel periodo aprile-giugno si aspetta un crollo del 25% e solo nel 2021 una ripresa del 15%. Stime pesanti dopo lo scenario non troppo edificante prospettato dalla Commissione UE nella giornata di ieri, dove il PIL briannico veniva visto in caduta dell'8,3% quest'anno. Sul fronte occupazionale è stato pronosticato un tasso di disoccupazione del 9% nell'anno in corso e del 7% in quello venturo. La piena occupazione potrebbe tornare solo nel 2022, con un tasso del 4%. Tutto questo inciderebbe sul settore bancario per via dei finanziamenti alle famiglie e alle imprese che andrebbero verosimilmente in sofferenza. Da uno stress test condotto dalla stessa Banca Centrale, le svalutazioni dei prestiti bancari si stimano al 3,5% entro la fine del 2020 e le perdite del sistema bancario potrebbero aggirarsi intorno ai 99 miliardi di dollari. Le banche britanniche sono tuttavia abbastanza capitalizzate per assorbire le perdite e soprattutto vi è la garanzia governativa sui mutui alle famiglie e sui finanziamenti alle imprese a fare da paravento alle ondate di crisi causate dalla pandemia. Inoltre la domanda in base agli ultimi dati sembra essersi stabilizzata, quindi la BOE non prevede per il momento ulteriori pressioni oltre quelle già annunciate. La Bank of England si mostra comunque pronta a intervenire con qualsiasi mezzo opportuno per contrastare quello che ha definito il più grande crollo economico del Paese negli ultimi 300 anni.
Analisti: in vista un QE più sostanzioso
Molti economisti interpellati in un sondaggio Reuters si aspettano che a giugno la BOE aumenterà il suo programma di acquisto dei titoli di Stato, nonostante la stessa Banca Centrale si aspetti che il Governo rimuova gradualmente il lockdown tra giugno a settembre. Ne è convinto Mark Foley di Rabobank secondo cui i 200 miliardi annunciati a marzo potrebbero esaurirsi prima di luglio, quindi nuovi stimoli monetari tramite l'acquisto di assets pubblici saranno necessari. Questo sicuramente potrebbe inizialmente far soffrire la sterlina per via dell'allentamento quantitativo, ma poi risollevarla in virtù di una maggiore stabilità finanziaria del Paese. Anche a parere degli analisti di ING la mossa della BOE si inquadra in un contesto che è l'inizio di una ripresa più sostenuta laddove esistono delle incertezze sulla riapertura delle attività. Molto pessimisti sembrano essere gli esperti di OANDA: il premier Boris Johnson sta preparando i dettagli per una riapertura domenica ma la Gran Bretagna è il Paese più colpito d'Europa dal Covid-19 e ancora non ha raggiunto il picco. Ragione per cui l'eliminazione delle restrizioni sarà più lenta. Di conseguenza presto la Bank of England sarebbe chiamata a intervenire nuovamente con altre iniezioni di liquidità.