Arriva Biden alla Casa Bianca ed il mercato vende in maniera pesante Dollari USA. Per alcuni rapporti di cambio come USD/JPY ci sono già state rotture tecniche ribassiste importanti (area 104). La Bank of Japan avrà di che preoccuparsi a mio modo di vedere. USD/CHF è sceso sotto 0,90 per la prima volta da gennaio 2015. La SNB accusata dall’America di manipolare il cambio avrà qualcosa da dire.
EUR/USD torna ad avvicinarsi minacciosamente a 1,20 e quella decisione della Lagarde di rimandare a dicembre ogni decisione sul QE rischia di costare caro. Il biglietto verde a sua volta ha pagato dazio in modo trasversale la settimana scorsa su tutte le valute con picchi del 3% di perdita su Dollaro australiano, Zloty polacco e Real brasiliano.
Unico guadagno quello sulla Lira turca e questo la dice tutta sulla debolezza della divisa americana. Visto anche il movimento sui tassi, l’anatra zoppa (ovvero un Presidente che ha dalla sua parte solo un ramo del Congresso) rischia di mettere in soffitta ipotesi di massici tagli fiscali alle famiglie piuttosto che inasprimento della tassazione alle imprese.
Ecco perché Wall Street festeggia e la FED dovrà farsi carico del supporto alla ripresa 2021. Quindi tassi a zero ancora a lungo e Dollaro USA debole. Purtroppo per Trump i dati sulla disoccupazione sono arrivati dopo il voto. Ancora in netto calo infatti il tasso di disoccupazione ad ottobre passato da 7,9% a 6,9% con oltre 600 mila posti di lavoro creati.
Analisi tecnica Forex: la situazione su USD/CHF e USD/JPY
Mentre gli investitori guardano con attenzione a 1,20 di EUR/USD, credo che USD/JPY e USD/CHF stiano emettendo le loro sentenze. USD/CHF ha confermato con la chiusura settimanale il breakout di 0,92. Il tentativo di tornare a ridosso dell’importante media mobile a 12 mesi è miseramente naufragato nella settimana post elettorale.
Quando un range orizzontale viene violato da uno dei due lati, l’analisi tecnica tradizionale individua nell’altezza del rettangolo l’obiettivo teorico. Se così fosse 0,80 rappresenterebbe il punto di arrivo di USD/CHF nei prossimi mesi. L’altro cambio che sta mettendo le ali all’oro per effetto della sua correlazione molto stretta è USD/JPY.
Qui la rottura del supporti di 104 sembrerebbe aprire le porte a prospettive molto interessanti che porterebbero quanto meno portarci in zona 100. Movimento avvenuto in un contesto di volatilità decrescente che rende ancora più anomalo l’evento tecnico. Pessime notizie per il Giappone che presto potrebbe accodarsi a Eurolandia e Svizzera sui tassi negativi se vorrà evitare l’ennesima ondata deflazionistica degli ultimi 20 anni. Tempi interessanti (e nuovi trend) ci aspettano.