L’idrogeno sarà la benzina del futuro? | Investire.biz

L’idrogeno sarà la benzina del futuro?

04 apr 2022 - 16:30

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L'idrogeno come fonte di energia: ecco il possibile futuro che ci aspetta (e perché conviene investirci già da oggi).

È la materia prima più abbondante sul pianeta. Un suo chilogrammo contiene 120 megajoule di energia, tre volte maggiore di quella contenuta nella stessa quantità di benzina.

Stiamo parlando dell’idrogeno (H), il combustibile potenzialmente perfetto per accompagnarci nella transizione energetica visto che, quando brucia, produce acqua (H2O), rispetto all'anidride carbonica (CO2) che producono i combustibili fossili.

Auto che al posto dei gas di scarico emettono acqua, energia infinita e fine della dipendenza dagli idrocarburi: tutto molto bello, ma l’idrogeno rappresenta un’opportunità di investimento?

 

Vantaggi e svantaggi dell'idrogeno come fonte di energia

Partiamo dalle basi. Che cos'è l'idrogeno? La parola deriva dalle parole greche hydor, acqua, e ghen, generare: a contatto con l’ossigeno genera acqua. La molecola H2 è un vero e proprio combustibile, tanto che il 72% della massa del sole è composta da essa.

C’è un problema però: la molecola semplice è molto rara, la si trova solo unita ad altri elementi, come per esempio l’ossigeno o il carbonio. Questo è il motivo per cui al fine di ottenerla, dobbiamo separarla dagli elementi a cui è attaccata e per farlo serve energia.

Come abbiamo detto all'inizio, l’idrogeno è POTENZIALMENTE il combustibile perfetto. Al momento non ha avuto successo perché ottenerlo costa ancora tantissimo e, vista la grande quantità di energia che serve per isolarlo, nella stragrande maggioranza dei casi l’energia utilizzata in questo processo deriva dai combustibili fossili.

 

L'idrogeno come carburante: Elon Musk contro tutti

Se vediamo i grafici di Borsa delle aziende attive nel settore dell’idrogeno, ci accorgiamo che dopo un boom nel 2020, dove le principali aziende del settore hanno decuplicato il loro valore, di recente tutto quell’entusiasmo è rientrato, riportando gran parte delle quotazioni ai livelli iniziali, se non addirittura sotto.

Grafico di Borsa del titolo Fuelcell Energy Inc Grafico di Borsa del titolo Fuelcell Energy Inc, dopo i rialzi del periodo 2021/2021, le azioni sono crollate perdendo oltre il 60% del loro valore

Come mai? Non abbiamo detto che l’idrogeno sarà la benzina del futuro? L’idrogeno ha tanti sostenitori, ma anche tanti oppositori. Il più celebre tra gli oppositori è Elon Musk, da sempre convinto che quella dell’idrogeno non è una strada percorribile, almeno per quanto riguarda le autovetture.

Il Giappone la pensa in maniera differente da Musk, tanto che punta ad essere la prima economia al mondo basata sull'idrogeno. Persino alle olimpiadi di Tokio 2020 si sono visti dei bus ad idrogeno ed i giapponesi stanno investendo anche in infrastrutture legate a questa materia prima.

Bus a idrogeno Uno dei bus ad idrogeno utilizzato durante le Olimpiadi di Tokyo 2020

Il Giappone ha iniziato ad investire nell’idrogeno negli Anni Settanta al fine di diventare meno dipendente dal petrolio, materia prima della quale i prezzi, in quel periodo, salivano vertiginosamente a causa dello shock petrolifero.

Grafico col prezzo del petrolio negli anni 70
Grafico con i prezzi storici del petrolio, la crescita dei prezzi dal 1970 culminò con lo shock petrolifero del 1979

Quasi la metà degli investimenti in idrogeno arriva dal Giappone, grazie ad un progetto che fu battezzato Sunshine Project. Nel 2014 la Toyota, casa di produzione automobilistica giapponese, ha commercializzato la Mirai, la prima auto ad idrogeno.

Un'auto Toyota Mirai di colore blu Toyota Mirai, la prima auto completamente ad idrogeno messa sul mercato da toyota nel 2014

La tecnologia continua a svilupparsi anche altre nazioni. Per esempio la Corea del Sud ha di recente iniziato a fare l’occhiolino all’idrogeno, con un piano che prevede 200.000 veicoli ad idrogeno e 450 impianti di ricarica entro il 2025.

 

Chi vincerà tra elettrico ed idrogeno?

Studiando l’argomento idrogeno, si capisce come siamo ancora distanti da un'adozione di massa di questa tecnologia. Più si va nel profondo di questo argomento, più si capisce che anche i legislatori sono consapevoli di questo e che stanno utilizzando l’elettrico come step intermedio della transizione.

Se vogliamo davvero raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050, che è l’obiettivo della comunità europea (come abbiamo visto nel video sull’energia nucleare) non c’è dubbio che l’idrogeno debba avere un ruolo. Nel breve periodo questo compito è affidato all’elettrico per diversi motivi:

 

  1. il primo  è che, come detto, produrre idrogeno è ancora molto caro;

  2. il secondo motivo è che l’elettrificazione è un passaggio fondamentale della transizione ecologica.

 

Vi spiego meglio.

L’idrogeno è molto efficiente quando si parla di accumulo di energia. L'energia elettrica per essere immagazzinata necessita di batterie, che ad oggi sono molto costose e poco efficienti, soprattutto nel lungo termine. Invece l'idrogeno può essere immagazzinato, anche per lungo termine ed utilizzato quando serve.

In poche parole il futuro dell’energia è probabilmente una cooperazione tra rinnovabili e idrogeno, dove l’energia di sole e vento verrà utilizzata per ottenere idrogeno, solamente nei momenti in cui ve ne è un surplus.  Così eviteremo di dover immagazzinare l’energia prodotta dal sole e dal vento, utilizzandola direttamente per produrre idrogeno, per poi immagazzinare l'idrogeno, che è molto più efficiente per questo scopo.

 

La storia (e i problemi) dei mezzi di locomozione

L’idrogeno ha sicuramente dei vantaggi. Se parliamo di auto, fare il pieno di idrogeno ad un’auto impiega circa tre minuti contro le ore che servono ad un’auto elettrica per essere ricaricata. Inoltre un’auto ad idrogeno non ha batterie al litio, un grosso problema delle auto elettriche, vista la scarsità di questo elemento in natura.

La storia parla chiaro.

 

  • Siamo partiti spostandoci trainati dai cavalli: quando sono diventati troppi, il problema sono diventati gli escrementi dei cavalli.
  • Le auto a motore a scoppio hanno risolto il problema dei cavalli, ma hanno generato il problema delle emissioni.
  • Il problema delle emissioni verrà risolto con il passaggio alle auto elettriche, che però porteranno ad avere il problema dello smaltimento delle batterie!

 

Come verrà risolto quest'ultimo problema? Probabilmente con il passaggio all’idrogeno, che nel mentre, grazie all’avanzamento tecnologico, avrà risolto le criticità che lo caratterizza oggi.

 

Conviene investire nell'idrogeno oggi?

Se mi chiedete se è il caso di investire nell'idrogeno la mia risposta è sì! Investire oggi in questa tecnologia è l’equivalente, a mio avviso, di aver investito in Tesla nel 2010, quando dopo una prima fase iniziale di euforia, il valore del titolo crollò in quanto le batterie non erano efficienti, una ricarica era ancora troppo cara, c’erano poche stazioni di rifornimento: tutti gli stessi problemi che ha oggi l’idrogeno. Tesla al tempo quotava circa 5 dollari, oggi ne vale oltre 1.000!

Grafico delle azioni Tesla che mostra la risalita del titoloL'andamento delle azioni Tesla dal 2010 a oggi

 

Come possiamo investire in questo settore?

Anche in questo caso possiamo fare stock picking, scegliendo singolarmente le aziende attive nel settore. Oppure possiamo investire sul SG WORLD HYDROGEN ETN, un prodotto finanziario che raggruppa le 15 società più importanti al mondo attive nel business dell’idrogeno.

Una scelta, quella di investire in questo prodotto, particolarmente sensata, visto che stiamo parlando di un settore che ancora si deve sviluppare, dove diversificare ci permetterà di “scommettere” su diverse tecnologie e diverse aree geografiche.

ISIN: XS2425315749 

 

 

 

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