Il Coronavirus ha cambiato molte cose nel mondo, in primis il modo in cui vediamo i vaccini. Fino a prima della pandemia, lo sviluppo di una soluzione vaccinale richiedeva anni per essere sviluppata mentre ora si parla di pochi mesi. Al momento, ci sono 28 vaccini in Fase 1, 14 in Fase 2, 11 in Fase 3 e 5 in approvazione preliminare o limitata. A questi si aggiungono oltre 90 vaccini in test preclinici.
È da ricordare come la Fase 1 sia quella relativa alla sperimentazione su poche persone per verificare se il medicinale stimola il sistema immunitario. La Fase 2 invece viene effettuata su centinaia di persone divise in gruppi di età, al fine di osservare la diversa risposta in fasce di popolazione diversificata.
I test di Fase 3 sono invece effettuati su migliaia di persone divise in due gruppi: al primo viene somministrato il vaccino vero e proprio, al secondo un placebo. A questo punto si può osservare quanti vaccinati vengono infettati in rapporto a quelli a cui è stato inoculato il falso farmaco.
Lo scorso giugno, la Food and Drug Administration americana ha dichiarato che per essere considerato efficace, un vaccino deve proteggere almeno il 50% degli infetti. Essendo poi testato su molte persone, il vacicno in Fase 3 può far emergere eventuali effetti collaterali. Per quanto riguarda l’approvazione precoce o limitata, questa è relativa alle soluzioni di Cina e Russia, che hanno approvato i loro vaccini senza attendere gli esiti della Fase 3. Ovviamente questo procedimento comporta diversi rischi.
Vi è infine l’approvazione vera e propria, dove i vari Governi verificano i risultati decidendo se procedere con la licenza o no. Una volta che questo accade, i ricercatori continuano a monitorare le persone sottoposte all’iniezione per confermare gli standard di sicurezza. Durante la pandemia inoltre, vi sono vaccini in cosiddetta Fase Combinata in cui, ad esempio, il farmaco viene sperimentato direttamente su centinaia di persone (saltando quindi la Fase 1).
Vaccino Coronavirus: quali sono i più promettenti
Secondo i dati del New York Times, i vaccini più promettenti (almeno sulla carta) sono quelli approvati per uso limitato o precoce, che sono quelli sviluppati da CanSinoBIO, da Sinovac, dal Wuhan Institute of Biological Products, da Sinopharm e dal Gamaleya Research Institute.
Vi sono poi le soluzioni vaccinali in Fase 3 di Moderna; BioNTech, Pfizer e Fosun Pharma; Johnson & Johnson; AstraZeneca e l’Università di Oxford; Novavax; Murdoch Children’s Research Institute. I vaccini in Fase 2 sono invece quelli sviluppati da: Zydus Cadila; CureVac; Imperial College London e Morningside Ventures; AnGes, Osaka University e Takara Bio; Arcturus Therapeutics e Duke-NUS Medical School; Anhui Zhifei Longcom e la Chinese Academy of Medical Sciences; Finlay Vaccine Institute; Bektop; Sanofi e GSK; SpyBiotech; Institute of Medical Biology at the Chinese Academy of Medical Sciences; Indian Council of Medical Research, National Institute of Virology e Bharat Biotech.
Infine vi sono le sperimentazioni di Fase 1, che sono effettuate da: Inovio; Genexine; Academy of Military Medical Sciences, Suzhou Abogen Biosciences e Walvax Biotechnology; Chulalongkorn University; ReiThera e dallo Spallanzani di Roma; Merck e Themis Bioscience; Merck e IAVI; University of Hong Kong, Xiamen University e Beijing Wantai Biological Pharmacy; Vaxart; DZIF; Clover Biopharmaceuticals, GSK e Dynavax; Vaxine; Medicago, GSK e Dynavax; University of Queensland e CSL; Kentucky BioProcessing; Medigen e Dynavax; Adimmune; West China Hospital of Sichuan University; COVAXX; University of Tübingen; Research Institute for Biological Safety Problems.
In questa fase vi potrebbe anche essere un vaccino sviluppato dalla Corea del Nord, anche se i dubbi in merito alla veridicità della cosa sono ancora numerosi. Per l’elenco appena menzionato inoltre, abbiamo riportato i prodotti in Fase Combinata solo nel gruppo di livello più alto.
Vaccino Coronavirus: una corsa per il ritorno alla normalità
Anche se non è ancora stato approvato ufficialmente un vaccino, i vari Stati del mondo si stanno portando avanti mettendo in campo risorse per acquistare in anticipo i vaccini più promettenti. Gli Stati Uniti ad esempio hanno stipulato accordi per 300 milioni di dosi con Astrazeneca, 100 milioni con Moderna, 100 milioni con Pfizer e BioNTech, 100 milioni da Sanofi e GSK, 100 milioni da Novavax e infine 100 milioni da J&J.
L’Unione Europea invece, senza considerare le varie opzioni di acquisto aggiuntive, ha stretto accordi per 300 milioni di dosi da AstraZeneca, 200 milioni da Pfizer e BioNTech, 100 milioni da GSK e Sanofi, 200 milioni da J&J, 225 milioni da CureVac e 80 milioni da Moderna. L’obiettivo del Vecchio Continente è quello di creare scorte per 2 miliardi di dosi, in modo tale da averne a sufficienza per coprire il fabbisogno di cittadini comunitari ed eventuali partner.
Vaccino Coronavirus: quando arriverà?
Per accelerare la produzione e lo sviluppo di una soluzione vaccinale, gli USA hanno dato il via all’operazione Warp Speed, che destina fondi alle aziende più promettenti. Al momento sono cinque le società inserite nel programma che hanno raggiunto la Fase 3: Moderna, Pfizer, AstraZeneca, Johnson & Johnson e Novavax.
Ma quando potrebbe arrivare? L’Amministrazione Trump ha spinto perché un vaccino venga approvato prima delle elezioni presidenziali del prossimo 3 novembre, ma la cosa si sta facendo sempre più difficile dopo che ieri Moderna ha dichiarato che non riuscirà ad avere dati sufficienti per tale data. L’ultima speranza ragionevole rimane Pfizer, ma la certezza si avrà solo alla fine di questo mese.