- Mercati nuovamente deboli e allora interviene la FED;
- Banche centrali verso piani illimitati di sostegno all'economia affossata dal corona virus;
- Dollaro USA valuta più comprata grazie a sua liquidità
La mattanza dei mercati azionari sembra non arrestarsi, la pandemia da coronavirus che continua ad avanzare e il conteggio dei morti in tutto il Mondo desta serie preoccupazioni per il sistema sanitario e quello economico. Dopo la peggior settimana dal fallimento di Lehman Brothers registrata da Wall Street, anche quella iniziata poche ore fa si è annunciata come un'ottava fosca. Nella notte le contrattazioni dei Future di Wall Street non venivano aperte per eccesso di ribasso, in Europa le vendite sono state copiose fin dall'avvio degli scambi. Poco prima delle 13 Milano vedeva le quotazioni dell'indice Mib arretrare di circa 3 punti percentuali. Ribassi simili a Francoforte per il DAX (-3,40%) e a Parigi per l'indice CAC 40 (-2,90%). Agli investitori sembrava non bastassero le rassicurazioni e i massicci interventi sul fronte della liquidità delle banche centrali. Di questa mattina le dichiarazioni del Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco: il numero uno di Palazzo Koch ha dichiarato che la BCE è pronta a fare di più se necessario. Nella notte tra mercoledì e giovedì scorso una riunione straordinaria del Consiglio della Banca Centrale Europea aveva lanciato un piano da 750 miliardi di euro a sostegno dell'economia dell'Eurozona. A pesare sul sentiment degli investitori la situazione la notizia di ieri notte dello stop da parte del Congresso USA al piano da 2.000 miliardi di dollari di investimenti annunciato nei giorni scorsi da Donald Trump. Oggi è attesa una nuova votazione, che potrebbe sbloccare la situazione. Certo, il tweet del Presidente USA circa l'entità dei provvedimenti, che "devono essere proporzionati all'entità del problema e non andare oltre", non aiutava a stemperare il sentiment negativo.
Scende in campo la FED: piano di Quantitative Easing illimitato
Dopo le 13 è però iniziata una nuova storia. La FED è nuovamente scesa in campo e lo ha fatto con un vero e proprio bazooka: un nuovo QE, illimitato nel tempo. La Federal Reserve ha annunciato anche il set up di diverse altre misure utile a trasmettere liquidità al sistema. La mossa della banca centrale USA è stata accolta con euforia dai mercati, con i listini europei che hanno recuperato integralmente le perdite precedenti e sono passate in territorio positivo. Il clima permane ovviamente volatile, con gli investitori che navigano a vista. In questo scenario di guerra, le banche centrali dunque non demordono e anzi si sono schierate al fronte in maniera unita e determinata. La mossa odierna era stata anticipata qualche ora fa dal Presidente della FED di Minneapolis. Neel Kashakari aveva dichiarato alla CBS che la Federal Reserve sarebbe intervenuuta in modo concreto e in maniera aggressiva a sostegno dell'economia e dei mercati azionari, mettendo in campo tutte le risorse che ha a disposizione. Detto e fatto.
Un'idea su come potrebbe muoversi la banca centrale guidata da Jerome Powell viene proprio dalle parole dello stesso Kashakari. Il numero uno della FED di Minneapolis si è detto favorevole a ricalcare il modello giapponese per supportare direttamente il mercato delle obbligazioni societarie e quello locale, consentendo agli Stati di poter accedere ai capitali. Il nervosismo dei mercati si spiega, secondo Kashkari, non tanto dal fatto che i provvedimenti della Federal Reserve siano stati insufficienti, quanto per effetto del mancato accordo della politica riguardo gli aiuti economici d'emergenza. Inquietante in tal senso il monito di un altro governatore americano, quello del Presidente della FED di St. Louis. Secondo James Bullard se le misure fiscali non daranno presto una risposta adeguata, la disoccupazione in America potrà esplodere e arrivare al 30%, con un calo del 50% della crescita statunitense.
Europa: via al Patto di stabilità, risorse illimitate per sostenere l'Eurozona
Una situazione analoga la si vive in Europa. Sempre più Paesi stanno lanciando moniti e allarmi sulle ricadute per il sistema economico date dal corona virus. La Germania sta studiando un piano da 550 miliardi di euro, la Spagna da 200, la Francia pensa alla nazionalizzazione delle aziende e l' Italia a rafforzare la Golden Power. Un file rouge unisce tutti i diversi Governi, quello che stiamo vivendo è il periodo più difficile dalla seconda guerra mondiale. Ed ecco allora che la BCE, dopo i tentennamenti del 12 marzo scorso di Christine Lagarde, è scesa in campo a più riprese, da ultimo con il piano da 750 miliardi di euro già ricordato prima. Soprattutto un grande assist è giunto venerdì scorso dall'Unione Europea. Bruxelles ha stoppato il Patto di stabilità, liberando di fatto risorse illimitate per sostenere i Paesi dell'Eurozona. Soprattutto non saranno iniziative messe in campo solo nell'emergenza. La vera sfida sarà far ripartire il motore economico dell'area euro una volta che la crisi sanitaria sarà finalmente sotto controllo. Che le decisioni finora intraprese siano di ampio respiro lo si capisce sempre da quanto afferamato da Visco. Per il Governatore della Banca d'Italia la politica monetaria europea continuerà a essere accomodante e avverrà espandendo il bilancio della BCE e favorendo investimenti a livello strutturale.
Il dollaro si apprezza: le banche centrali però vendono
L'azione coordinata delle banche centrali in questi giorni ha l'intento, tra l'altro, di aumentare la presenza di dollari nel sistema, con lo scopo di limitarne la carenza globale. In queste settimane abbiamo registrato una discesa dei prezzi dell'oro, un vero e proprio crollo delle criptovalute mentre il biglietto verde si è irta a bene rifugio. In un contesto difficile, il dollaro americano rappresenta la valuta più comprata. Gli investitori vogliono detenere in portafoglio liquidità, e il dollaro è per antonomasia l'attività finanziaria più liquida al mondo. Ne è una conferma il fatto che la scorsa settimana il Dollar Index si è rivalutato del 4% in raffronto alle sei valute principali, raggiungendo il massimo di 3 anni rispetto all'Euro. Per limitare la corsa del dollaro, molto poco gradita a Trump per giunta, la FED, la BOE, la BCE, la SNB , la BOJ e altre che hanno aderito all'iniziativa, si sono impegnate di concerto ad effettuare operazioni giornaliere sul dollaro che prima avevano cadenza settimanale. Di conseguenza vi è stato nelle ultime ore un lieve recupero sia dell'Euro che dello Yen.