- JPMorgan vede un S&P500 a 3.400 per il 2021
- Trump "Non so dirvi quando l'economia si riprenderà"
- Difficile trovare un accordo a Washington sulle misure da prendere
La tempesta del coronavirus ha spazzato via ogni certezza. A tentennare, adesso, è anche la durata. Ma JP Morgan vede rosa per l'inizio del prossimo anno. Una posizione quasi contrarian se si pensa che il presidente Usa Donald Trump, solitamente ottimista, ha dichiarato di non avere idea di quando l'economia potrà riprendersi.
Si teme ancora per l’epidemia
Inizialmente, infatti, si sperava in un impatto forte ma breve. Adesso, soprattutto dopo il mancato accordo a Washington tra democratici e repubblicani per le misure di sostegno all’economia, aumenta la paura di strascichi. Ma qualcuno resta ancora ottimista. Per lo meno sul 2021. Si tratta degli analisti di JP Morgan che vedono un ritorno dell’S&P500 ai massimi registrati dall’indice Usa le settimane scorse. Anzi, per la precisione sarebbe anche un target superiore a quanto visto poco dopo la metà di febbraio. Numeri alla mano, per l’inizio del 2021 la banca d’affari parla di 3.400 punti. In altre parole il 47% in più di quanto visto venerdì scorso quando l’S&P 500 non è andato oltre i 2.304 punti.
Dal Toro all’Orso
Appare ormai lontano, almeno nel ricordo e non centro nel calendario, quel 19 di febbraio, data in cui il più ampio indice a stelle e strisce ha registrato un target di 3.386 punti. Poi, il calo bruso. La dimostrazione ancora nel calendario: il 12 marzo, infatti, il mercato Usa entrava nella fase orso, ovvero in una perdita superiore al 20% dai massimi registrati meno di tre settimane prima. Un crollo velocissimo e soprattutto imprevedibile. Sia nella forza che nella velocità. Per questo motivo la previsione di JP Morgan è stata esaminata con molto interesse.
La view di JP Morgan
Cosa significa questo? Che indubbiamente da JP Morgan si guarda ad un ritorno della forza sugli indici. Ma ovviamente tutto ciò non avverrà da sé. Infatti l’unica strada per vedere un simile risultato è e sarà l’azione dei governi. In particolare proprio quello statunitense impegnato in queste ore per riuscire a trovare un accordo sulle prime misure da prendere (il piano era per 1.600 miliardi di sollari). Un impegno che potrebbe essere molto faticoso dal momento che una prima intesa è già saltata. Le prime voci parlavano di provvedimenti per oltre 1 trilione di dollari. Stando alle dichiarazioni del segretario al Tesoro Steven Mnuchin, l’amministrazione Trump sarebbe disposta a cedere, direttamente sul conto corrente dei singoli individui, somme che, in totale, toccherebbero i $ 500 miliardi. Oltre ad agevolazioni sulle tasse. Una politica fiscale estremamente aggressiva anche in virtù proprio del repentino e poderoso crollo dei mercati azionari.