Se il Governatore della FED, Jerome Powell, continua a ridimensionare l'avanzata dell'inflazione, Janet Yellen ieri ha avvertito che i prezzi potrebbero continuare la loro corsa per molti mesi ancora. Il Segretario del Tesoro USA è preoccupato per gli ultimi dati rilasciati dall'istituto di statistica americano.
L'indice dei prezzi al consumo è aumentato del 5,4% nel mese di giugno, come non accadeva da 13 anni. Se si escludono cibo ed energia, l'indicatore è cresciuto del 4,5%, ossia al ritmo più rapido degli ultimi 30 anni.
A colpire in maniera particolare l'ex numero uno della Banca Centrale statunitense sono i prezzi delle case, aumentati di quasi il 15% nelle principali città americane. Questo perché ciò impedisce a tante famiglie a basso reddito di non poter accedere all'acquisto di un'abitazione, rischiando in questo modo di danneggiare pesantemente il mercato immobiliare. Yellen tuttavia sostiene che la velocità di crescita dell'inflazione dovrebbe affievolirsi nel tempo, quindi nel medio termine i valori dovrebbero tornare a uno stato di normalità.
Inflazione: Yellen vede 2 segnali positivi
L'escalation immobiliare potrebbe generare una bolla, mettendo gravemente in difficoltà l'economia americana che in questo momento si imbatte nell'uscita definitiva dalla pandemia, avviando la ripresa economica. La 74enne newyorchese tuttavia non pensa che si stia vivendo una situazione simile alla Grande Crisi del 2008, ma anzi vede 2 segnali positivi.
Il primo è che, nonostante i timori inflattivi, il rendimento dei titoli di Stato americani a 10 anni è sceso fino all'1,3% dopo essere arrivato nei mesi scorsi a un picco dell'1,74%. E questo è molto importante, in quanto l'indicatore è un punto di riferimento essenziale per la crescita dell'economia a stelle e strisce.
Il secondo è la riduzione al minimo di 13 anni del gap tra i Treasury Bond a 5-10 anni e le obbligazioni indicizzate all'inflazione della stessa durata. Questo significa che il mercato in questo momento non riflette nei rendimenti dei titoli del Tesoro americani le aspettative d'inflazione. O comunque reputa la crescita dei prezzi un fatto limitato a un periodo di tempo breve.
Inflazione: per Powell è tutto sotto controllo
Sul tema dell'inflazione questa settimana si è espresso Jerome Powell davanti alla Camera e al Senato del Congresso statunitense. Come la Yellen, anche il numero uno della FED si aspetta che la situazione quanto prima torni alla normalità, pur riconoscendo di non trovarsi a proprio agio con l'attuale dinamica dei prezzi.
Ma allora su cosa dvergono le posizioni dei due leader istituzionali? In questo momento Powell non esprime preoccupazioni, quantomeno lancia dei segnali al mercato rassicuranti, affermando che non è giunta l'ora per il tapering anticipato. In altri termini, si percepisce che il Governatore dell'istituto centrale abbia la situazione sotto controllo e non la faccia sfuggire di mano.
Durante la crisi pandemica la FED ha gestito 8.000 miliardi di dollari, quindi il 68enne di Washington ha la misura esatta di quanto la situazione possa essere delicata. I mercati tuttavia non sembrano scintillanti e l'ultima seduta a Wall Street si è chiusa con l'indice S&P 500 in calo di 0,33 punti percentuali e con il NASDAQ che ha lasciato per strada lo 0,7%.