- Ok dell'Ue all'idea del Recovery Fund
- Non ancora sciolto il nodo delle modalità: i fondi elargiti saranno prestiti oppure capitali a fondo perduto?
- Conte appalude ma il prossimo appuntamento del 6 maggio sarà decisivo
Il "Recovery Fund" c’è, o per essere più precisi ci sarà. A giugno. Per il momento è arrivato l’ok dell’Ue, cosa non da poco visti i continui dissidi interni.
Basso profile dell'Ue
La dimostrazione di questi dissidi sta proprio nel fatto che alla fine della videoconferenza dei rappresentanti ci sarà solo un annuncio del presidente del Consiglio europeo Charles Michel e nessun comunicato scritto. Questo perché si sta ancora lavorando ai particolari. Gli stessi che continuano a tenere distanti tra di loro le posizioni di molti paesi. Ad esempio si dovrà ancora decidere se quanto stanziato dovrà essere a titolo di prestito, quindi da restituire secondo modalità specifiche, oppure come aiuto a fondo perduto. Come chiesto dal premier italiano Giuseppe Conte appoggiato dal suo collega spagnolo Pedro Sanchez. Dall’altro lato, invece, il gruppo dei rigoristi preferirebbe adottare la formula del prestito. Formula che, però, andrebbe a gravare ulteriormente su debito pubblico già sotto stress per i provvedimenti presi dai singoli governi per le misure di aiuto interno, alle rispettive economie.
6 maggio: appuntamento per capire il "come"
Il prossimo appuntamento cruciale sarà il 6 maggio quando, sempre in sede Ue, si lavorerà per definire le modalità. L’orientamento della Commissione sembrerebbe favorire un compromesso: i fondi saranno destinati al 50% a programmi di sostegno e l’altra metà come prestiti da restituire entro un ampio lasso di tempo. Ad ogni modo sembra ci sia l’accordo, per lo meno a grandi linee, per quello che, stando alle prime notizie, dovrebbe essere inteso come un fondo per la ripresa con titoli comuni europei. I numeri parlano di un fondo da 320 miliardi che sarà aggiunto al prossimo bilancio Ue 2021-2027. Inoltre si dovrebbe trattare di uno strumento a tempo ovvero una misura emergenziale intesa come forma di aiuto mirato alle economie che hanno subito le perdite maggiori dall’epidemia di coronavirus.
La reazione di Conte
La conferma arriva dalle parole dello stesso premier Conte che in una breve diretta Facebook, prima della conferenza stampa ha dichiarato: "Un lungo percorso, avviato con la nostra iniziativa e con la lettera dei 9 Paesi membri, oggi segna una tappa importante: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento da varare urgentemente, per proteggere le nostre economie e assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno, preservando, per questa via, il mercato unico. La Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio il "Recovery Fund" che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico".