- Si moltiplicano le iniziative a favore del sostegno dell’economia contro l’epidemia di Covid 2019
- In campo anche il G20 che stanzia 5mila miliardi mentre il FMI ne aggiunge da parte sua altri 500
- Il prossimo fronte della battaglia saranno Usa e Africa
Si moltiplicano le iniziative a favore del sostegno dell’economia mondiale contro l’epidemia di Covid 2019. Oltre ai 2mila miliardi di dollari del Governo Usa, accompagnati da un QE della Fed praticamente illimitato, si sono aggiunti, recentemente, anche i provvedimenti della Bce.
Le decisioni dei G20
Ultimo tassello, ma solo in ordine di tempo, quello posto in nottata dal G20 e dal FMI. Numeri alla mano si parla, per il G20, di 5.000 miliardi di liquidità da iniettare nel sistema mentre il Fondo Monetario Internazionale, si è fatto avanti con altri 500 miliardi. Una serie di decisioni che concordano con quanto recentemente dichiarato dall’ex numero uno della Bce, Mario Draghi, secondo cui dovrà essere necessario non solo fare tutto il possibile per risolvere e contrastare la crisi, ma anche farlo preservando il più possibile i posti di lavoro e il sistema produttivo.
Inoltre dal G20 hanno sottolineato anche la necessità di potenziare il settore sanitario farmaceutico. Ma di vitale importanza, hanno inoltre confermato, sarà il provvedere a proteggere il continente africano da un possibile propagarsi della pandemia. Questo perché si tratta di una zona particolarmente vulnerabile a causa di un sistema sanitario che non potrebbe reggere all’emergenza.
Il prossimo fronte della battaglia
Il prossimo fronte della battaglia Covid 19, adesso, però, rischiano di essere proprio gli Usa. Infatti il numero di contagiati ha recentemente superato quello della Cina mentre anche il numero dei disoccupati è schizzato a 3 milioni nel giro di una sola settimana. Intanto, in Europa, le cose sembrano complicarsi ulteriormente. Infatti dopo ore di discussione in seno alla Commissione Europea, i rappresentanti dei 27 paesi membri non sono riusciti a far altro che posticipare eventuali proposte di lungo periodo. Proposte che peraltro dovranno essere avanzate dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
Eurogruppo diviso
Forti spaccature all’interno del gruppo, con i paesi del Nord, Germania in testa, contrari a misure diverse dal Mes. Per questo motivo l’Italia, affiancata da Francia e Spagna, ha duramente respinto la bozza elaborata in un primo momento, dal Consiglio europeo sugli strumenti per fronteggiare la crisi scoppiata con la pandemia da coronavirus. La richiesta era di trovare una soluzione all’emergenza entro massimo 10 giorni. Dall’Ue, però, hanno rilanciato chiedendo due settimane.