Certficati: investire su ripresa Italia e transizione energetica | Investire.biz

Certficati: investire su ripresa Italia e transizione energetica

11 giu 2021 - 13:30

14 giu 2021 - 11:41

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Con la ripresa economica che prende slancio, appare interessante guardare all'Italia cercando di proteggere il capitale da alcuni rischi. Vediamo come

Il mercato azionario italiano di recente è tornato a brillare, con il FTSE Mib che ha aggiornato i massimi degli ultimi 13 anni. Sono diversi gli elementi che hanno spinto gli investitori a guardare con maggiore interesse all’Italia, in primis l’arrivo di Mario Draghi come Presidente del Consiglio. Oltre a questo, la ripresa economica ha spinto le quotazioni di quei titoli legati all’economia reale, mentre più di recente l’ipotesi di un rialzo dei tassi di interesse e il possibile avvio del tapering da parte delle Banche centrali ha privilegiato i titoli del comparto finanziario.

Da considerare anche il fatto che le previsioni di crescita da parte delle principali Autorità in merito al nostro Paese sono migliorate. Per il 2021 il PIL del Belpaese potrebbe crescere del 4,3% secondo il Fondo Monetario Internazionale, del 4,2% per la Commissione Europea, del 4,1% per il Governo italiano, del 4,5% per l’OCSE, del 4,7% per l’ISTAT e del 4% di Bankitalia.

La crescita del Paese potrebbe essere guidata da due fattori: il primo è la ripresa dei consumi dopo oltre un anno di restrizioni alla libertà di movimento delle persone, il secondo sono i fondi dell’Unione Europea erogati tramite il piano Next Generation EU, i quali verranno introdotti nel sistema economico secondo il PNRR. In questo senso, appare interessante guardare al Certificato Express Memory Cash Collect di Vontobel con ISIN DE000VQ7SHP4 e sottostante rappresentato da un basket composto dalle azioni ENI, Stellantis e UniCredit.

 

Analisi dei sottostanti

Guardando ad ENI, è da evidenziare come il gruppo del comparto oil&gas stia beneficiando da una duplice situazione positiva: il rialzo del prezzo del petrolio sta trainando i rialzi della società in Borsa grazie anche alla parte variabile del suo dividendo, che aumenta progressivamente con la crescita del valore del barile del Brent.

Dall’altro lato invece è da segnalare il crescente impegno del gruppo in tema di transizione energetica, nel Piano Strategico di Lungo Termine al 2050, l’azienda mira ad arrivare a 60 GW di capacità installata, dagli 1 GW prodotti da rinnovabili nel 2020. Il target è quello di raggiungere la totale decarbonizzazione di tutti i prodotti e processi entro il 2050.

Uno dei trend di cui beneficerà Stellantis è sicuramente quello delle auto elettriche, settore che in futuro potrà essere dominato dalle aziende automotive tradizionali. In tal senso, di recente l’azienda ha dichiarato che nel 2021 ha intenzione di triplicare le vendite di veicoli elettrici, arrivando a 400.000 unità. Più a lungo termine invece la società mira a vendere in Europa versioni completamente elettriche o ibride di tutti i modelli disponibili.

Per raggiungere questi target Stellantis mira a costruire una serie di gigafactory per arrivare a una capacità produttiva di 130 GWh nel 2025 e di 250 GWh nel 2030. Ricordiamo come numerose stime vedano le auto elettriche in crescita nei prossimi anni. Ad esempio, Secondo l’International Energy Agency prevede che i veicoli elettrificati arriveranno a 145 milioni di unità entro il 2030. Canalys mette invece in luce come entro il 2030 quasi il 50% delle auto vendute al mondo saranno elettriche.

Tuttavia il principale problema che riguarda al momento questo tipo di automobili è quello relativo alla carenza di semiconduttori, che per alcuni esperti potrebbe durare anni. Per quanto riguarda invece UniCredit, è da segnalare come la società stia beneficiando da un lato del contesto positivo del settore per via delle aggregazioni, dall’altro lato invece il gruppo guidato da Andrea Orcel potrebbe trarre vantaggio dall’avvio di politiche monetarie più restrittive mano a mano che la ripresa economica prende slancio. Il rischio principale arriva tuttavia dal possibile aumento dei crediti inesigibili una volta che verranno sbloccati i licenziamenti e la moratoria arriverà alla scadenza.

 

Struttura del Certificato

Il Certificato Express Memory Cash Collect di Vontobel con ISIN DE000VQ7SHP4 è quotato dallo scorso 14 maggio sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di 100 euro. Con questo prodotto gli investitori possono beneficiare di una cedola trimestrale di 1,82 euro a patto che alle date di valutazione periodiche il prezzo di tutti i sottostanti del paniere sia pari o superiore a quello della Soglia Bonus, posta come la Barriera al 65% del Valore Iniziale. Il rendimento annualizzato è quindi del 7,28% lordo.

Sono due le opzioni che caratterizzano la struttura di questo Certificate:

 

  • Effetto Memoria: consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati;
  • Opzione Autocallable: dal 19 novembre 2021 permette al prodotto di scadere anticipatamente a patto che alla Data per il Rimborso Anticipato tutti i sottostanti del paniere quoteranno ad un livello pari o superiore a quello del Livello Autocall, pari al 100% dello Strike Iniziale.

 

Vediamo ora quali sono i livelli da monitorare per tutti i sottostanti del basket:

 

  • ENI: Prezzo di Riferimento Iniziale, Strike e Livello Autocall a 10,487 euro; Soglia Bonus e Barriera a 6,817 euro.
  • Stellantis: Prezzo di Riferimento Iniziale, Strike e Livello Autocall a 14,747 euro; Soglia Bonus e Barriera a 9,586 euro.
  • UniCredit: Prezzo di Riferimento Iniziale, Strike e Livello Autocall a 10,225 euro; Soglia Bonus e Barriera a 6,646 euro.

 

Al momento in cui si scrive, il titolo peggiore del basket è rappresentato dalle azioni ENI, che quotano lo 0,26% al di sopra del Valore Iniziale. Le condizioni per lo stacco della cedola e quelle per la scadenza anticipata sono quindi rispettate.

Alla scadenza fissata per il 12 maggio 2025, si potranno verificare due scenari:

 

  • Se il prezzo di tutti i sottostanti del paniere è uguale o superiore a quello della Barriera, l’investitore riceverà il Valore Nominale di 100 euro maggiorato dell’ultima cedola e di quelle eventualmente non pagate;
  • Se il prezzo del peggiore sottostante del paniere è inferiore a quello della Barriera, l’investitore riceverà un importo commisurato alla relativa performance. Poniamo che alla scadenza le azioni ENI quotino a 6 euro. In tal caso l’investitore riceverà 57,21 euro calcolato come: [100 euro di Valore Nominale x (6 euro del Prezzo di rilevazione finale/10,487 euro del Valore Iniziale)].

 

La valutazione dell’Ufficio Studi di Investire.biz

Il Certificato appena descritto è particolarmente interessante sia in merito alla ripresa post-Covid, ma anche per l’effetto di alcuni megatrend sottostanti, specie quello della decarbonizzazione. Non mancano tuttavia delle criticità, come quella relativa al possibile aumento degli NPL per UniCredit o per la carenza di chip per Stellantis. Guardando alla struttura del prodotto, è da evidenziare come sia positiva la presenza dell’Effetto Memoria e dell’Opzione Autocallable.

 

 

 

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