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Guardare al settore assicurativo italiano con le azioni Generali

03 giu 2021 - 14:30

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Con la pandemia di Covid-19 l'industria assicurativa globale sta affrontando un momento unico nella sua storia. In Italia spicca Generali, vediamo perchè

L'industria assicurativa globale sta affrontando un momento unico nella sua storia. La pandemia di Covid-19 è un'opportunità per il settore per poter evolversi in linea con le nuove realtà sociali e le esigenze del mercato. Le conseguenti ricadute economiche delle restrizioni introdotte dai Governi hanno cambiato radicalmente le esigenze, le abitudini e le aspettative dei consumatori, costringendo al contempo la virtualizzazione delle operazioni degli assicuratori da un momento all'altro.

Ma mentre la maggior parte degli operatori del settore si è adattata rapidamente, è probabile che gli assicuratori debbano ancora affrontare ostacoli significativi alla crescita e alla redditività negli anni a venire. Un sondaggio sulle prospettive globali del Center for Financial Services di Deloitte ha rilevato che molti assicuratori sanno di avere ancora del lavoro da fare, anche dopo aver trascorso la maggior parte del 2020 ad adattarsi all'impatto dell'epidemia.

Guardando al futuro, le aziende devono gestire contemporaneamente tre fasi chiave della crisi: rispondere, riprendersi e prosperare, si legge sul rapporto di Deloitte. Quando è emersa la pandemia, gli assicuratori hanno risposto adottando misure immediate per garantire la continuità aziendale e aiutare i clienti e le loro comunità a farvi fronte.

Gli assicuratori ora dovrebbero prendere in considerazione un mix di azioni offensive e difensive per accelerare gli sforzi di ripresa a lungo termine e passare alla fase di prosperità in cui la crescita viene nuovamente enfatizzata, grazie ad un graduale ritorno alla normalità per via dell’effetto positivo delle campagne vaccinali.

Guardando all’Italia, c’è un titolo del settore che di recente è stato sotto la lente dei trader e degli investitori: Generali. Il gruppo di Trieste ha deciso di lanciare un’OPA volontaria da 1,176 miliardi di euro su Cattolica Assicurazioni per consolidare la propria posizione nel mercato assicurativo della Penisola.

Con l'operazione di Generali sono stimate, a regime, sinergie per oltre 80 milioni di euro ante imposte all'anno, derivanti - tra le altre cose - dalla capacità di ottimizzare la politica di sottoscrizione del rischio, si legge in una nota del gruppo. I costi di integrazione sono stimati complessivamente in un range compreso tra i 150 e i 200 milioni di euro ante imposte per i prossimi 4 anni.

Il costo complessivo dell'operazione è di 1,2 miliardi di euro, con un impatto sulla Solvency della società triestina stimato in 7,8 punti percentuali. Con l'operazione Generali diventerebbe il primo gruppo in Italia nel mercato danni e rafforzerebbe la propria presenza nel mercato vita.

Lo scopo dell'offerta è acquisire l'intero capitale di Cattolica e ritirarla da Piazza Affari. Secondo una fonte al corrente della vicenda, con l'operazione Generali vuole sottrarre Cattolica da possibili scalate da parte di grandi gruppi esteri. Su questo tema, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SF0NT24 che ha come sottostante proprio Generali Assicurazioni. Vediamo dunque cosa dice l’analisi tecnica sul Leone di Trieste.

 

Generali: l’analisi tecnica

Il quadro tecnico di medio periodo di Generali appare costruttivo. Se si osserva il grafico settimanale si può notare che da ottobre 2020 il titolo ha ripreso la via del rialzo sfiorando il livello chiave dei 18 euro per azione, prima di registrare la recente flessione che ha riportato le quotazioni in area 17 euro. Il primo forte segnale di un ritorno dei compratori è stato la violazione della trendline discendente di lungo periodo che conta i massimi registrati a novembre 2020 e febbraio 2021, oltrepassata con il rialzo messo a segno nel mese di marzo 2021.

Al momento i corsi rimangono in prossimità del livello resistenziale di natura statica posto a 17,10 euro, il quale conta i massimi segnati in più occasioni dal 2018. Il recente storno potrebbe consentire l’implementazione di nuovi acquisti che avrebbero target in prossimità della successiva area di concentrazione di offerta posta a 18,83 – 19,60 euro per azione. La positività verrebbe meno con un ritorno al di sotto del livello dinamico precedentemente menzionato, ora transitante a 15,41 euro per azione.

 

Investire su Generali con i Certificati

La situazione descritta sinora sulle azioni Generali è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SF0NT24. Questo prodotto è quotato dal 25 maggio 2021 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione di 93,10 euro. Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 16 settembre 2021 (circa 2 mesi e mezzo) la quotazione di Generali sia superiore a quella della Barriera, fissata a 15,50 euro, l’88,3% dello Strike Iniziale.

Per questo motivo, eventuali leggeri ribassi del titolo Generali non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificate incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni.

Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 97,0500 euro (guadagno lordo potenziale del 3,03% in due mesi mezzo, circa il 15,80% se espresso su base annua), mentre Generali quota circa al 9,41% sopra la Barriera.

Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni del Leone di Trieste siano pari o inferiori a 15,50 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 85,61 euro per certificato. Questo causerà una perdita sul capitale investito.

 

 

 

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