Ebbene sì, anche Uniswap ha presentato il suo token di governance che in moltissimi nel settore DeFi aspettavano. L’annuncio è arrivato dal team di sviluppo dell’Exchange Decentralizzato (DEX) in data 16 settembre e dopo essere stato listato su Coinbase PRO e Binance ha fatto registrare un aumento considerevole sia a livello di prezzo che di volume trading.
La mossa e l’uscita del token è da considerarsi come una risposta diretta alle politiche di Tokenomics di Sushiswap, il famoso fork che nell’ultimo mese ha portato via circa 800 milioni di dollari di liquidità da Uniswap. La piattaforma derivata infatti, attraverso il liquidity mining è riuscita ha far parlar di sé in maniera molto consistente nel mondo della DeFi. I due progetti stanno attualmente combattendo per la supremazia nello spazio dei market maker automatizzati, i cosiddetti AMM (Automated Market Maker).
Liquidity Mining: cosa è e come funziona
Il liquidity mining è un processo che sta prendendo piede nella DeFi e in sostanza consiste nel fornire liquidità ad un pool specifico (es. ETH/USDT): a seconda del tempo e della quantità fornita dall’utente quest’ultimo viene premiato con dei token di governance. Il liquidity provider quindi (LP) riceve sia le commissioni direttamente dalla pool, sia i token di governance riuscendo a guadagnare delle APY molto alte. Uniswap lancerà quindi il suo personale programma di liquidity mining per permettere agli utenti di guadagnare UNI fornendo liquidità alle proprie pool che inizialmente saranno ETH/USDT, ETH/USDC, ETH/DAI e ETH/WBTC.
Token di Uniswap: le caratteristiche
Il team di sviluppo ha quindi fornito diverse informazioni e caratteristiche del token di Uniswap. Innanzitutto, sono stati coniati 1 miliardo di UNI che diventeranno accessibili nel giro di 4 anni. L’assegnazione iniziale è la seguente:
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60% ai membri della comunità
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21,51% ai membri del team e ai futuri dipendenti
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17,80% agli investitori
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0,069% agli advisor.
Dopo la distribuzione dei token il loro tasso di inflazione sarà del 2% annuo, assicurando la partecipazione e il contributo continui a Uniswap a scapito dei titolari passivi. UNI quindi consacra ufficialmente Uniswap come una infrastruttura di proprietà pubblica e auto sostenibile, pur continuando a proteggere attentamente le qualità indistruttibili e autonome.
Token di Uniswap: prezzo e la distribuzione iniziale
I primi token sono stati distribuiti a chiunque avesse utilizzato Uniswap prima di settembre, fornendo a quasi 29 mila indirizzi una quantità di UNI pari a 400. Dopo l’uscita il prezzo è letteralmente esploso facendo segnare un cambio dai 2,8 dollari iniziali a circa 5,8 dollari dopo una sola giornata.
La capitalizzazione è quindi di circa 430 milioni di dollari, che secondo CoinGecko fa rientrare il token nella top 50, “regalando” agli utilizzatori una cifra che dopo la prima giornata di trading si aggira intorno ai 2.000 dollari ad indirizzo. Dopo l’uscita del token UNI la piattaforma è tornata in testa alla classifica della DeFi per capitali bloccati al suo interno, raddoppiando quelli già presenti qualche giorno fa.
UNI come token di governance
I titolari di UNI avranno anche la responsabilità di garantire uno sviluppo ottimale della piattaforma in modo da accrescere il valore stesso del token. UNI è quindi un asset di governance utilizzabile per votare su cambiamenti e sviluppi di questo DEX che sempre di più sta entrando al cuore del mondo DeFi. Il timing dell’uscita di questi strumenti è stato ottimo dimostrando ancora una volta la robustezza del progetto e il coinvolgimento del team di sviluppo.