L'apertura di Wall Street accende i riflettori sul titolo Palantir Technologies. Da oggi l'80% delle azioni che sono state acquistate in sede di quotazione avvenuta nel settembre del 2020 potranno essere vendute. La rimozione del blocco potrebbe mettere pesantemente sotto pressione le azioni che nell'ultima settimana hanno perso quasi il 30% del proprio valore. Ricordiamo però che, da quando hanno fatto il loro debutto a Wall Street, le azioni Palantir sono triplicate di valore.
Uno di quelli che sicuramente cederà il titolo sul mercato è George Soros. E non è un nome qualunque visto che il finanziere naturalizzato americano ha in portafoglio qualcosa come 18,46 milioni di azioni. Il gestore del Soros Fund Management ha affermato che si libererà di Palantir per ragioni etiche, in quanto non approva le pratiche commerciali dell'azienda.
Con ogni probabilità un detrattore di questa portata non lascerà indifferente il mercato, che ancora oggi si trova spaccato nella scelta se comprare (o tenere) le azioni oppure venderle in Borsa. Vediamo quindi cosa potrebbe motivare un investitore a essere ottimista nei confronti della società e quali viceversa sono i motivi che farebbero propendere per abbandonare la partita.
Palantir: le ragioni per comprare azioni
Un endorsement alla società di software arriva da Goldman Sachs, che nella giornata di ieri ha aumentato il suo target price sul titolo a 34 dollari da 13 dollari, passando da una visione neutral a una buy. In una nota, la banca d'affari americana scrive di essere stata colpita dalla prospettiva aziendale di fare 4 miliardi di entrate nel 2025, il che significa avere un tasso di crescita del 30%. Questo renderebbe competitiva l'azienda in Borsa rispetto ai concorrenti che crescono per quella cifra ma le cui azioni però scambiano 44 volte le vendite stimate per il 2021.
L'ultima trimestrale pubblicata martedì ha snocciolato dati incoraggianti sul fronte della crescita. Palantir ha prodotto un fatturato di 322 milioni di dollari, superiore del 40% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma soprattutto battendo il consensus che lo dava a 300,7 milioni di dollari. Anche l'utile è stato migliore di quanto si aspettavano gli analisti, ovvero 6 centesimi per azioni a fronte di 2 centesimi previsti.
Uno degli aspetti per cui credere ancora nella società è che i suoi servizi sono utilizzati dai Governi di tutto il Mondo, molti dei quali li sfruttano nella lotta alla pandemia. Non solo, anche giganti come BP Plc e Merck KGaA usufruiscono degli strumenti messi a disposizione dall'azienda.
Per questa ragione alcuni nomi illustri tra gli investitori si sono già schierati a favore della società dichiarando che non venderanno le azioni. Tra di essi si possono citare Adit Ventures, che detiene un pacchetto di 270 milioni di dollari e PHX Financial che ha investito 10 milioni di dollari. Anche Ark Invest sosterrà l'azienda affermando di non essere interessata ai profitti immediati ma di allargare gli orizzonti nel lungo periodo.
Palantir: le ragioni per vendere le azioni
I contrarian non sono pochi. Oltre al già citato Soros, che pone l'accento su questioni che poco hanno a che fare con i numeri, altri analisti pensano che le azioni Palantir siano sopravvalutate. Keith Weiss, analista di Morgan Stanley, non crede che la società abbia le potenzialità di crescita che sono state sbandierate dal management. Per questa ragione ne riduce il prezzo obiettivo da 19 a 17 dollari, ben al di sotto delle quotazioni attuali.
A giudizio dell'analista William Blair Kamil Mielczarek, il tasso di crescita del 30% è anche possibile ma rimane troppo sbilanciato sui contratti dell'esercito americano stipulati nel 2019. Nuove partnership sono in gestazione però sarebbe ancora presto stabilire con certezza che nel lungo termine ci sarà la crescita ipotizzata senza una certa volatilità di breve.
A Mielczarek fa eco l'analista di Citigroup Tyler Radke che ribadisce il pericolo dell'eccessiva esposizione governativa dei contratti e dell'alta volatilità delle azioni nell'immediato determinata soprattutto dalla rimozione del blocco.