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Il 30 settembre Palantir sbarca a Wall Street con una quotazione intorno ai 10 dollari;
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La società di software non ha mai prodotto utili ma conta sull'allargamento della base clienti;
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La forte struttura governativa potrebbe frenare gli investitori, ma questi potrebbero essere attirati da un titolo caldo
Tutto pronto per lo sbarco di Palantir a Wall Street. Il giorno fatidico è mercoledì 30 settembre e stavolta non verrà effettuata la classica IPO, bensì la società di software si quoterà direttamente sul mercato. Il prezzo di quotazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 dollari, il che porterebbe a una valutazione di 22 miliardi di dollari.
Palantir non è la prima Tech ad arrivare sul mercato in direct listing, in passato altre due società del settore lo avevano fatto. Una è Spotify, azienda di streaming on demand di brani musicali, che nel 2018 si quotò a Wall Street con le azioni che vennero scambiate a 165,90 partendo da un prezzo di riferimento di 132 dollari.
L'altra è Slack Tecnologies, compagnia di software americana fondata a Vancouver, in Canada, che debuttò sul listino statunitense partendo da un prezzo azionario di 26 dollari e scambiando a 38,5 dollari. Oggi le due società al NYSE quotano rispettivamente 235,98 e 27,25 dollari, come da ultima chiusura di venerdì.
Palantir: chi è e cosa fa
Palantir è una società hi-tech che è nata nel 2003 a Denver, in Colorado, da un'idea di cinque imprenditori: Peter Thiel, Nathan Gettings, Joe Lonsdale, Stephen Cohen e Alex Karp. Grazie all'apporto di capitale di In-Q-Tel, strategic investor legato alla Difesa USA, negli anni Palantir è diventata un punto di riferimento importante nella realizzazione di software e big data per i Governi, le multinazionali e le agenzie di intelligence. In questo periodo l'azienda della Silicon Valley è riuscita ad attirare 3 miliardi di dollari in finanziamenti.
La governance dell'azienda è strutturata in maniera molto particolare. Tre dei fondatori, il Presidente Stephen Cohen, il CEO Alex Karp e l'investitore miliardario Peter Thiel, rafforzano la loro posizione a mano a mano che vendono azioni. Questo permette di mantenere il controllo della startup anche dopo la quotazione.
Palantir: conviene comprare le azioni in Borsa?
Palantir è costantemente in perdita. Questa però è una cosa normale nel settore hi-tech prima dell'avvento in Borsa. L'ultimo bilancio pubblicato dalla società registra una perdita di 579,6 milioni di dollari, in linea con quella dell'anno prima. Nel primo semestre di quest'anno le cose sono leggermente migliorate con un rosso di bilancio di 164 milioni, più basso rispetto ai 274 milioni della prima parte del 2019.
Sulla base del materiale informativo consegnato alla SEC prima della quotazione, l'azienda ha dichiarato di aspettarsi una crescita del fatturato del 42% quest'anno, che corrisponde in cifre a 1,06 miliardi di dollari. Nel 2019 la crescita rispetto all'anno prima invece era stata del 25%. Questo significa un margine operativo lordo di 121 milioni, ossia dell'11,5%. L'obiettivo aziendale è quello di incrementare il numero di clienti dai 125 attuali, fornendo software sempre più professionali e molto semplici all'utilizzo.
Negli ultimi tempi, la società ha dovuto rispondere ad accuse di carattere ambientale e soprattutto alle critiche sulla collaborazione con l'Amministrazione Trump. In questo, il CEO Alex Karp ha difeso energicamente l'azienda considerando il coinvolgimento a livello governativo come una risorsa e puntando il dito sulle pratiche commerciali di alcuni protagonisti dell'alta tecnologia come Google e Facebook (ndr).
Tornando alla valutazione da parte degli investitori, gli analisti attribuiscono un valore intorno ai 20 miliardi di dollari. Tuttavia, a causa delle perdite susseguite negli anni la società dati PitchBook, specializzata nella ricerca tecnologica, dà una quotazione complessiva nel giro degli 8,8 miliardi di dollari.
Investire o meno nelle azioni Palantir si presta a diverse considerazioni, non ultima riguardo il discorso governance. È evidente che da un lato una struttura societaria ermetica possa frenare gli investitori a entrare in un assetto aziendale dove chi dirige esercita un potere enorme, però il fatto che il titolo azionario oggi rappresenti un'opportunità "calda" per gli investitori potrebbe cambiarne la visione complessiva.