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Il 41% delle più grandi aziende mondiali starebbe per sospendere le proprie campagne pubblicitarie sui social media:
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le maggiori società che sviluppano investimenti in pubblicità, ritengono che i social media non contrastino in modo adeguato la pubblicazione di contenuti violenti:
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molti colossi internazionali hanno già sospeso le proprie attività pubblicitarie sui social media.
Si fa sempre più profonda la voragine determinata dalla possibile mancanza di introiti pubblicitari, in cui stanno precipitando i social network, in particolare modo Facebook, Twitter e Snapchat.
Dopo la sospensione delle attività pubblicitarie annunciata da colossi dei beni di consumo, come Coca Cola, Unilever, Starbucks e Diageo, la drastica iniziativa potrebbe essere presa da molte altre aziende.
Da quanto emerge da un’indagine condotta dalla World Federation of Advertiser (WFA), l’associazione i cui iscritti determinano il 90% degli investimenti Adv a livello mondiale, oltre il 41% degli associati avrebbe intenzione di interrompere le proprie campagne pubblicitarie sui social network.
La ricerca ha coinvolto 58 aziende, con una spesa globale in pubblicità intorno ai 90 miliardi di dollari, e l’interruzione dei rapporti con i social media riguarderebbe soprattutto le società più grandi dal punto di vista degli investimenti.
La motivazione principale per cui le grandi aziende stanno progettando di allontanarsi dai social network, deriva dall’accusa, mossa verso questi ultimi, di non attuare una politica efficace nel contrasto ai contenuti a sfondo violento e razziale.
Parallelamente, i colossi appartenenti alla WFA stanno facendo forti pressioni per indurre i social media a cambiare radicalmente il proprio approccio al problema, ed evitare che messaggi di odio e intolleranza possano essere pubblicati. In particolare chiedono un maggiore controllo dei posizionamenti pubblicitari, dei contenuti e un metodo imparziale per la loro valutazione.
I grandi marchi non rappresentano la maggior parte delle entrate pubblicitarie di Facebook, infatti esse derivano principalmente dalle piccole e medie aziende, ma sicuramente Zuckerberg non può ignorarle, anche semplicemente per una questione di reputazione. Dal canto suo, Facebook si è subito prodigata annunciando misure più efficaci per bloccare contenuti inneggianti l’odio razziale e la violenza.
Alla luce di queste notizie poco incoraggianti, vediamo ora come stanno reagendo in Borsa le azioni dei maggiori social network, cercando di individuare eventuali opportunità per fare del trading su questi titoli.
Facebook
Prima della caduta dei giorni scorsi al NASDAQ, dovuta alla raffica di sospensioni degli investimenti pubblicitari, Facebook aveva raggiunto il proprio massimo storico a quota 245,19 USD. Questo risultato era stato ottenuto grazie alla forte inversione rialzista che il titolo ha sviluppato dopo il crollo dovuto alla pandemia da coronavirus. Dal punto di vista grafico, la lunga candela ribassista di venerdì scorso, caratterizzata da volumi tripli rispetto alla media mobile a 30 giorni, ha di fatto rotto al ribasso il supporto posto in area 221,14 USD, mettendo in crisi l’impostazione rialzista degli ultimi tre mesi. Lunedì scorso, Facebook ha aperto in gap down ma ha recuperato nell’arco della giornata, chiudendo al di sopra della chiusura del giorno precedente. Questo pattern è sicuramente di buon auspicio, ma per ipotizzare nuovi ingressi, secondo la mia visione, bisogna attendere un ritorno sui massimi. L'analisi del grafico con time frame giornaliero permette di individuare i seguenti livelli chiave per strategie di trading long e short sul gigante di Mark Zuckerberg:
Long
Ingresso: breakout area 241,21 USD
Stop: appena al di sotto di 221,14 USD
Target: trailing profit.
Short
Ingresso: breakout area 207,11 USD
Stop: appena al di sopra del massimo relativo precedente
1° target: area 200,69 USD 2° target: area 168,34 USD.
Twitter
Dopo il violento sell off tra fine febbraio e metà marzo scorso, con la pandemia da coronavirus, la ripresa delle quotazioni ha riportato Twitter in prossimità della media mobile a 200 giorni. La società di Jack Dorsey, quotata al NYSE, non ha però fatto segnare un massimo significativo maggiore del precedente, quindi la successiva discesa dovuta all’attacco ai social media, sta decretando la continuazione del trend ribassista di medio termine. Nelle ultime sedute Twitter sta dando segnali positivi in Borsa, ma solo il ritorno al di sopra della media mobile a 200 giorni potrà aumentare le probabilità di una ripresa al rialzo. L’analisi del grafico daily ci fornisce le seguenti aree interessanti per impostare eventuali operazioni long e short:
Long
Ingresso: breakout area 36,94 USD
Stop: appena al di sotto del minimo relativo più vicino
1° target: area 39,64 USD 2° target: area 44,09 USD.
Short
Ingresso: breakout area 28,23 USD
Stop: appena al di sopra del massimo relativo precedente
1° target: area 27,12 USD 2° target: area 25,06 USD.
Snap Inc.
La società di social media con sede a Santa Monica, California, venerdì scorso non ha subito a Wall Street una perdita così rilevante come I suoi diretti competitors. Snap ti trova infatti ancora in un solido trend al rialzo, con massimi in continuo aggiornamento, dopo avere toccato i minimi di periodo in corrispondenza della pandemia da Covid-19.
Il fatto che Snap si sia difesa bene nelle ultime sedute di Borsa appare dunque un elemento positivo per ulteriori allunghi. In questo contesto, l'analisi del grafico giornaliero consente di individuare i seguenti livelli chiave per impostare strategie di trading long e short:
Long
Ingresso: breakout area 24,90 USD
Stop: appena al di sotto del minimo relativo più vicino
Target: trailing profit.
Short
Ingresso: breakout area 19,64 USD
Stop: appena al di sopra del massimo relativo precedente
1° target: area 16,43 USD 2° target: area 14,09 USD.