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La Corte di Cassazione dichiara legittima la revoca della concessione per la ricostruzione del Ponte Morandi e il titolo Atlantia s'inabissa;
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Aspi rivendica le opere e gli investimenti che sono stati effettuati dall'azienda dopo l'incidente di Genova e incalza il Governo;
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Gli analisti vedono la posizione di Atlantia indebolita nella trattativa con Palazzo Chigi.
Grandina su Atlantia. Il titolo azionario della famiglia Benetton s'inabissa oggi a Piazza Affari e perde il 9,13%; durante la mattinata è stato più volte sospeso dalle contrattazioni. A rendere nero l'umore degli investitori la sentenza della Corte Costituzionale che ha giudicato legittimo il Decreto Legge del Governo che aveva revocato la concessione ad Autostrade per l'Italia nella ricostruzione del Ponte Morandi.
La situazione è resa ancora più pesante dal fatto che in questa settimana il Consiglio dei Ministri potrebbe decidere di chiudere definitivamente la partita con le concessioni autostradali alla galassia Benetton. Il clima è rovente. Dalla maggioranza di Governo sono partiti già alcuni fendenti da esponenti di spicco del M5S che hanno ribadito con forza che, dopo il triste evento che provocò due anni fa la morte di 43 persone, l'Aspi non dovrebbe più gestire il traffico autostradale. In base a indiscrezioni dell'ultima ora, nel pomeriggio di oggi è stato organizzato un vertice tra il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, insieme ai Capi di Gabinetto del MIT e del MEF, al segretario generale della Presidenza del Consiglio e ai massimi rappresentanti di Autostrade per l'Italia.
Cda Atlantia: oggi si decide la linea da seguire
Oggi intanto si riunirà il Consiglio di Amministrazione di Atlantia per preparare le contromosse da mettere sul tavolo della trattativa con il Governo, dopo la tegola inaspettata della sentenza della Consulta.
L'Amministratore Delegato di Aspi, Roberto Tomasi, sembra molto preoccupato e ha fatto sapere che l'effetto sull'azienda della revoca delle concessioni sarebbe disastroso. In effetti se si guardano i dati, il traffico gestito da Aspi è calato del 15,5%, con un abbassamento almeno del 15% delle tariffe dei pedaggi. Questo ovviamente ha portato a un ridimensionamento della presenza nel settore da parte di Benetton. Però, ha sottolineato il Ceo dell'azienda, dopo quell'incidente la policy della società ha avuto un cambiamento radicale: è stata rimodernata la rete ed è stato potenziato il piano di manutenzioni e investimenti. Finora infatti sono stati investiti 550 milioni solo nel 2020 e nei programmi societari altri 2 miliardi saranno impiegati entro il 2023.
Con una nota di ieri poi la controllata di Atlantia ha enumerato le opere che nel frattempo sono state compiute dall'azienda, come la realizzazione del nuovo viadotto sul Polcevera. Senza contare il fatto che la compagnia ha già sborsato 600 milioni per risarcire e sostenere famiglie e imprese, oltre al rinnovo di tutto il management aziendale. Queste sono le ragioni per cui, a giudizio dell'azienda, urge definire con Palazzo Chigi almeno 7 miliardi di cantieri dei 14,5 pianificati, nell'interesse della Nazione.
È chiaro che ora la decisione della Consulta ha rafforzato la posizione del Governo. A questo punto i legali di Atlantia sono di fronte a un bivio: o proseguire nella trattativa per cercare di ottenere il massimo possibile oppure arroventarsi in una battaglia legale dall'esito molto incerto. Nel primo caso sembra inevitabile che l'assetto societario andrebbe rivoluzionato, con la famiglia Benetton che perderebbe buona parte dell'88% che detiene in Aspi. Nel secondo caso l'unica carta da giocare potrebbe essere l'appoggio dell'Europa che, per usare un eufemismo, non è del tutto scontato.
Azioni Atlantia: la posizione degli analisti
Secondo Banca Imi il potere contrattuale di Atlantia è stato gravemente compromesso dopo la sentenza della Corte di Cassazione. Pertanto o la compagnia accetta condizioni meno favorevoli da parte del Governo, come un maggior taglio delle tariffe, le penalità e soprattutto la perdita di controllo di Aspi, oppure va al muro contro muro sperando nella Corte di Giustizia Europea. Ad ogni modo il giudizio degli esperti sul titolo azionario è di mantenimento con target price a 14,6.
Sulla stessa linea l'opinione di Equita Sim, che considera molto indebolita la posizione ora del gestore autostradale. A questo si aggiunge l'elevato leverage e il rating junk che pesano su un possibile investimento nel titolo azionario. Tuttavia ci sono anche degli aspetti positivi: il traffico nella prima settimana di luglio è migliorato rispetto a quello della settimana precedente, -15% contro -19%. E il trend potrebbe continuare a migliorare, soprattutto ora che si è in piena stagione estiva e la gente parte per le vacanze. Per queste ragioni la raccomandazione sul titolo Atlantia della Sim milanese è di HOLD con prezzo obiettivo a 16,8.