Le azioni Alibaba salgono di oltre il 5% alla Borsa di Hong Kong, dopo che la società ha affermato che renderà primaria la quotazione sulla Piazza cinese entro la fine dell'anno. Attualmente il gigante e-commerce ha la doppia quotazione a Wall Street e Hong Kong, ma quest'ultima al momento è secondaria. Il Presidente e Amministratore Delegato di Alibaba Group, Daniel Zhang, ha affermato che il Consiglio di Amministrazione dell'azienda ha dato il via libera per la richiesta di aggiungere Hong Kong come altra sede di quotazione primaria, con lo scopo di allargare e diversificare la base degli investitori per la crescita del gruppo soprattutto in Asia.
Alibaba: cosa significa la quotazione primaria a Hong Kong
Negli ultimi tempi la Borsa di Hong Kong ha modificato le regole di accesso, rendendo in questo modo più agevole per le aziende ottenere una quotazione primaria. Il centro finanziario cinese finora non ha offerto grande liquidità ad Alibaba, almeno non quanto Wall Street. Alibaba ha affermato oggi che, dalla quotazione secondaria avvenuta nel 2019, il volume delle transazioni a Hong Kong è aumentato in maniera significativa, ma non si può paragonare con quello della Borsa di New York. Infatti, il volume medio giornaliero degli scambi negli ultimi sei mesi è stato di circa 700 milioni di dollari in Cina e di 3,2 miliardi di dollari in USA.
Per questo, nasce l'esigenza di portare gli operatori continentali a investire maggiormente nelle azioni Alibaba.
A tal riguardo, una volta avuta una quotazione primaria a Hong Kong, il titolo probabilmente sarà incluso nello Shenzen-Hong Kong Stock Connect, il che significa che gli investitori della Cina continentale potranno avere un accesso diretto alle azioni. Questo però non è scontato, in quanto il programma Stock Connect richiede che la maggior parte delle attività di trading annuale si svolgano a Hong Kong prima che una società con una quotazione primaria possa qualificarsi.
Un altro grande vantaggio di questa operazione per Alibaba consiste in una sorta di salvaguardia in caso di delisting da Wall Street. Le Autorità cinesi e americane stanno provando a collaborare perché ciò non avvenga per tante società cinesi quotate nella Borsa americana. Tuttavia, se qualcosa dovesse non andare per il verso giusto, Alibaba avrebbe uno status di quotazione primaria a Hong Kong mantenendo alto il livello di liquidità. Secondo Dickie Wong, responsabile della ricerca presso Kingston Securities, quella del colosso cinese è una mossa molto intelligente, in quanto permette di avere un piano di back-up nel caso le azioni vengano rimosse dagli Stati Uniti.
Alibaba: ridimensionato il piano di espansione
Alibaba intanto ha mancato gli obiettivi di competere con Amazon attirando le aziende statunitensi nella sua piattaforma americana di e-commerce rivolta al commercio all'ingrosso. Tre anni fa infatti ha lanciato il sito e-commerce Alibaba.com business-to-business negli Stati Uniti per raggiungere oltre 1 milione di aziende locali. La missione però è fallita, con la società che è stata costretta a riadattare i piani di crescita e con parecchie perdite del personale negli uffici di New York.
Le ragioni del fallimento sembrano derivare dalle difficoltà dell'azienda a competere con i prezzi dei commercianti globali. In sostanza, i produttori statunitensi sono poco competitivi, dovendo sostenere costi più alti, soprattutto per la manodopera. Ciò vuol dire che non vi possono essere abbastanza venditori nella piattaforma. Questi infatti hanno annullato i propri abbonamenti dopo un anno, con la conseguenza che l'obiettivo di iscrivere 1 milione di piccole imprese americane è stato ridotto a soli 2.000 ogni anno.