L’oro si avvicina al record storico oltre i 3.500 dollari l’oncia, spinto dalle aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve in occasione del prossimo meeting e da crescenti tensioni politiche negli Stati Uniti (Riunioni Fed: calendario delle date dei meeting del FOMC 2025).
Le quotazioni dell’oro spot sono salite fino a 3.489 dollari l’oncia, avviandosi alla quinta giornata consecutiva di rialzo. Il metallo giallo ha così ritrovato slancio dopo settimane di lateralità seguite al picco registrato il 22 aprile scorso.
Gli analisti attribuiscono il movimento del metallo giallo alla prospettiva di politiche monetarie più accomodanti negli Stati Uniti, che rendono l’oro più attraente come bene rifugio rispetto ad asset a rendimento fisso.
Il contesto politico contribuisce a rafforzare la domanda: le critiche del presidente Trump alla Fed e il tentativo di rimuovere la governatrice Lisa Cook hanno sollevato dubbi sull’indipendenza della Banca centrale, aumentando la ricerca di sicurezza da parte degli investitori.
L’attenzione ora è puntata sul report occupazionale USA in agenda venerdì (Market mover 1-5 settembre 2025: focus su PMI e mercato lavoro USA): dati deboli potrebbero aprire la strada a un taglio dei tassi già nella riunione di questo mese, con l’ipotesi di un intervento non abituale, di 50 punti base invece dei consueti 25 punti base.
Grande attenzione sarà prestata alle nuove proiezioni economiche e al dot plot e come sempre alle parole del governatore Jerome Powell durante la conferenza stampa. Vediamo ora l’analisi tecnica e la strategia con i CFD di IG.
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Dopo lunghi mesi di lateralità, il mercato aveva già iniziato a consolidarsi attorno ai massimi storici registrati in precedenza. Nel corso di aprile, le quotazioni dell’oro hanno vissuto una lunga fase laterale, oscillando principalmente tra i 3.450 dollari nella parte alta e i 3.160 dollari l’oncia nella parte bassa. Tuttavia, già dalla fine di maggio, la base si è stabilizzata attorno ai 3.250 dollari.
Il movimento attuale, iniziato con l’avvio del mese di settembre, va avanti da circa una decina di giorni. Osservando da vicino il grafico, secondo Riccardo Designori si nota una spinta propulsiva legata anche alle aspettative sul fronte dei tassi, con un possibile taglio previsto dalla Fed nel corso del mese, scenario che favorisce il metallo giallo.
Eventuali correzioni di breve termine possono essere sfruttate, in base alla propria propensione al rischio, per strategie rialziste. Una prima opportunità, la più immediata, può essere un ingresso nell’area compresa tra 3.430 e 3.450 dollari, facendo riferimento ai livelli statici dei top del 6 maggio, metà giugno e alla doppietta registrata tra il 22 e il 23 luglio.
Per chi preferisce un approccio più conservativo, è possibile entrare su un ritracciamento più profondo, basato sul pullback della trendline ottenuta dai top di giugno e luglio. Attualmente, questo supporto dinamico transita approssimativamente attorno alla soglia psicologica dei 3.400 dollari l’oncia.
Per quanto riguarda i target, calcolati estendendo a rialzo la fase di lateralità, il 100% dell’estensione porterebbe l’oro in area 3.782 dollari. Lo stop loss, invece, verrebbe attivato solo in caso di chiusura e ritorno delle quotazioni sotto i minimi del 19 e 20 agosto, in area 3.315 dollari.
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