I prezzi del petrolio hanno toccato i massimi ad un anno, superando i 60 dollari al barile, sostenuti sia dalle speranze di una ripresa economica più rapida sia dai tagli dell'offerta da parte dell'OPEC. Il lancio dei vaccini contro il Covid-19 sta inoltre alimentando le speranze che i lockdown vengano allentati e le persone possano tornare a viaggiare, aumentando la domanda di carburante.
I Paesi membri dell'OPEC hanno confermato la politica di restrizione dell'offerta. La promessa dell'Arabia Saudita di tagli aggiuntivi all'offerta a febbraio e marzo sulla scia delle riduzioni da parte di altri membri dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e dei suoi alleati, inclusa la Russia, sta aiutando a bilanciare i mercati globali e sostenere i prezzi che si sono risollevati dai minimi storici segnati l’anno scorso (scopri i 10 maggiori produttori di petrolio del mondo).
A livello tecnico il petrolio WTI continua il suo trend rialzista di medio periodo. Dai minimi segnati in area 33 dollari il 2 novembre, i prezzi hanno rialzato la testa, disegnando un pattern di massimi e minimi crescenti che si era interrotto con la figura di consolidamento sviluppatasi durante la seconda metà di gennaio.
A seguito della rottura di questo trading range i corsi hanno evidenziato un ulteriore segnale di forza: la rottura della trendline che discendente di lungo periodo che collega il massimo di ottobre 2018 con quello segnato a gennaio 2020.
Visto il recente e forte momentum rialzista un'eventuale flessione dell’oro nero non sarebbe affatto un evento negativo a patto di una tenuta di area 50-51 dollari al barile, importante zona statica lasciata in eredità dai minimi segnati in diverse occasioni nel 2019.
Per quanto riguarda l’operatività di oggi, si potrebbero privilegiare strategie di matrice rialzista in caso di ritracciamento in area 57 dollari per puntare ad un nuovo allungo ambizioso sul livello tondo a 60 dollari.
Materie prime, petrolio WTI: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long in caso di ritracciamento a 57 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 56,60 dollari, mentre l’obiettivo a 60 dollari.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A22Q8E0, leva 10 e prezzo ask a 5,93 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: prezzo di entrata a 5,325 euro, stop loss a 4,925 euro e target a 8,325 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 200 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A22Q8E0 per un controvalore di 1.186 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 1.665 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 985 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del petrolio WTI dovranno arrivare a 51,9251 dollari, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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