L'OPEC+ ritiene che i mercati petroliferi non necessitino di un'offerta di greggio superiore a quanto previsto per i prossimi mesi, nonostante le pressioni degli Stati Uniti per aumentare le forniture in modo da evitare un aumento dei prezzi del greggio, si legge su Reuters.
La scorsa settimana, l'Amministrazione del presidente Joe Biden ha richiesto all'OPEC e ai suoi alleati di aumentare la produzione per contrastare la crescita dei prezzi della benzina, vista come una minaccia per la ripresa economica globale.
Intanto i prezzi del petrolio continuano a perdere il terreno dopo che alcuni dati macro hanno mostrato che il volume di produzione nelle raffinerie e l'attività economica sono rallentate in Cina. A luglio in Cina la crescita della produzione industriale e delle vendite al dettaglio ha registrato un deciso rallentamento e mancato le attese, mentre inondazioni e nuovi focolai di Covid-19 stanno creando disagi per le attività.
Anche i dati relativi alla raffinazione di petrolio in Cina hanno registrato una flessione lo scorso mese, scendendo ai minimi su base giornaliera da maggio 2020, con le raffinerie indipendenti che hanno tagliato la produzione alla luce di quote più limitate, elevate scorte e utili in calo.
La scorsa settimana l'International Energy Agency (IEA) ha reso noto che la domanda di greggio ha invertito la rotta a luglio e che aumenterà probabilmente a un ritmo inferiore per il resto del 2021 a causa dell'aumento dei contagi causati dalla variante Delta. In questo contesto, vediamo ora il quadro tecnico del petrolio WTI e come operare secondo l’analisi tecnica.
Materie prime, petrolio WTI: l’analisi tecnica
Nonostante le vendite viste negli ultimi giorni, il quadro tecnico del petrolio WTI si mantiene orientato al rialzo nel lungo periodo, con i corsi che si mantengono al di sopra del supporto psicologico in area 65 dollari al barile lasciato in eredità dal minimo del 20 luglio scorso.
Come si può notare sul grafico giornaliero, sono stati diversi i segnali dalle implicazioni rialziste su quest’area di concentrazione di domanda e finché non verrà violata sarebbe preferibile mantenere un orientamento al rialzo piuttosto che preferire strategie ribassiste.
In tal senso un ritorno dei prezzi al di sopra dei 68 dollari al barile darebbe il via agli acquisti con target dapprima identificabile in area 70 dollari e successivamente in prossimità della resistenza dinamica che collega i massimi del 6 e del 30 luglio 2021, ora transitante a 73 dollari. Vediamo ora la strategia e i livelli operativi nel dettaglio.
Materie prime, petrolio WTI: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long da 68 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 65 dollari, mentre il target a 73 dollari.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A22RGG7, leva 10 e prezzo ask a 7,174 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: livello di entrata a 8,174 euro, stop loss a 5,164 euro e target a 13,174 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 100 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A22RGG7 per un controvalore di 721,90 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 1.317,40 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 516,40 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del petrolio WTI dovranno raggiungere i 60,076 dollari, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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