Le quotazioni dell’oro riprendono vigore dopo le forti vendite viste tra venerdì e lunedì. Dopo la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro USA a luglio, le più alte da un anno, il mercato ha infatti iniziato a speculare su un allentamento degli stimoli monetari da parte della Fed prima del previsto.
Intanto il dollaro USA staziona poco al di sotto dei massimi a 4 mesi mentre gli operatori digeriscono i recenti dati sull’inflazione, che hanno evidenziato un rallentamento. L’US Bureau of Labor Statistics ha comunicato che l’inflazione è aumentata dello 0,5% m/m e del 5,4% a/a a luglio, in linea con le attese del mercato. L’indice core dei prezzi al consumo ha segnato un aumento dello 0,3% m/m e del 4,3% a/a, rispettando le stime degli analisti.
Dopo i dati macro gli analisti sono generalmente d’accordo sul fatto che sia meno probabile che la Fed debba alzare i tassi più aggressivamente di quanto immaginato finora. Anche se l’indice dei prezzi al consumo staziona su livelli elevati rimane ancora nel range di tolleranza della Federal Reserve.
La Fed potrebbe annunciare la data di inizio del processo di tapering nella riunione di settembre (clicca qui per il calendario dei meeting della Fed nel 2021), quando saranno comunicate anche le nuove proiezioni delle variabili macroeconomiche. In questo contesto, vediamo ora il quadro tecnico dell’oro e come operare.
Materie prime, oro: l’analisi tecnica
Per quanto riguarda il quadro tecnico dell’oro, nelle ultime ottave le quotazioni sono riuscite a reagire positivamente dopo il test di area 1.678 dollari l’oncia. Al momento i corsi si avviano a chiudere la terza giornata di segno verde dopo le vendite viste tra venerdì scorso e lunedì.
Ora sarà importante monitorare la price action a contatto con la vicina resistenza statica a 1.765 dollari l’oncia, livello più volte testato dai prezzi da aprile 2021. Un superamento di questo livello permetterebbe alle quotazioni di testa la trendline di lungo periodo che conta i massimi del 6 gennaio e 26 maggio 2021, ora transitante in area 1.790 dollari l’oncia.
Superato anche questo livello i compratori avrebbero ampio spazio di manovra al rialzo, potenzialmente fino ad area 1.830 – 1.850 dollari l’oncia. Per i venditori invece sarebbe positivo assistere ad un segnale di debolezza in prossimità della resistenza statica menzionata prima, fatto che potrebbe consentire l’implementazione di strategie ribassiste con target in area 1.700 dollari l’oncia. Vediamo ora la strategia e i livelli operativi nel dettaglio.
Materie prime, Oro: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long da 1.765 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 1.750 dollari, mentre il target a 1.830 dollari.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A2233B0, leva 9 e prezzo ask a 18,220 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: livello di entrata a 18,911 euro, stop loss a 17,41 euro e target a 25,409 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 100 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A2233B0 per un controvalore di 1.825,70 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 2.540,90 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 1.741,00 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni dell’oro dovranno raggiungere i 1.576,9 dollari, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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