Spiegare in maniera convincente cosa sia successo nel 2020 ai mercati finanziari non è un semplice esercizio didattico. La terrificante crisi economica determinata dal Covid-19 stacca anche quella della bolla dei mutui subprime del 2008.
Il punto è che alla fine della fiera lo scenrio apocalittico non ha intaccato troppo i mercati finanziari, quantomeno non come hanno fatto le crisi passate. Infatti, dopo lo shock di marzo conseguente alle chiusure delle attività, le Borse si sono riprese alla grande, trainate dai titoli tecnologici e dal flusso di denaro liquido iniettato dalle Banche Centrali.
Borse: le anomalie del 2020
Ciò che ha fatto la differenza questa volta è stata la risposta pronta delle istituzioni. La FED ha affrontato la recessione abbattendo i tassi d'interesse, quindi ha schiacciato verso il basso i rendimenti dei Treasury americani. La stranezza però sta nel fatto che tutto ciò avrebbe dovuto innalzare i rendimenti richiesti per le obbligazioni recanti un livello di rischio più elevato.
Questo non è avvenuto, anche perché la Banca Centrale americana ha deciso di introdurre nei piani di acquisto persino i fallen angel. La conseguenza che si è venuta a determinare è stata di un dirottamento del denaro verso le azioni, con multipli negli Stati Uniti ben lal di sopra della media storica.
Le anomalie non finiscono qui. In Gran Bretagna i rendimenti dei bond a lungo termine sono anche più bassi rispetto a quelli americani. Inoltre Londra non ha lesinato un'abbondante spesa fiscale per affrontare la pandemia. Eppure dall'inizio dell'anno il FTSE 100 è sceso di oltre il 10%, mentre gli indici S&P 500 e NASDAQ sono saliti rispettivamente del 15% e del 45%.
Probabilmente ha influito il fattore Brexit tra l'altro, ma anche il fatto che il listino britannico è molto rappresentato da titoli finanziari e petroliferi, che hanno vissuto un'autentica mattanza quest'anno, e poco da grandi innovatori tecnologici che hanno condotto le danze.
Borse: un 2021 che potrebbe non essere così scontato
Il 2020 cosa di fatto ha insegnato per l'anno che verrà? La cosa fondamentale è certamente quella che niente debba essere dato per scontato. Quindi una ripresa è da attendersela, soprattutto se i vaccini riusciranno davvero a mettere nell'angolo il Covid-19, unico vero responsabile di questo disordine.
Non bisogna però dimenticare che un possibile rimbalzo economico poggia su un'enorme mole di debito su cui molte imprese non del tutto attrezzate si stanno aggrappando per evitare di morire. Finora le Big Tech hanno permesso con le loro performance di nascondere la polvere sotto il tappeto ma, laddove il sostegno da parte di Governi e Banche Centrali inizia ad esaurirsi, i fondamentali potrebbero riemergere.
A quel punto verrebbe naturale da pensare che la crisi economica e finanziaria trovi corrispondenza in quella dei mercati. Se tali presagi dovessero configurarsi, siamo sicuri che una tempesta sui mercati troverebbe altri paracadute in grado di arginarla? Per il momento non sembra che gli operatori abbiano incorporato questo rischio nei prezzi delle azioni però, alla luce di queste considerazioni, il 2021 potrebbe davvero essere un anno dalle previsioni molto incerte.