Il primo venerdì di ogni mese è un giorno particolarmente importante per i mercati finanziari, in particolare per le Borse USA, perché vengono rilasciati i principali dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti: i Non-Farm Payrolls (NFP), il tasso di disoccupazione e i salari medi orari.
Questi indicatori forniscono una fotografia aggiornata della salute del mercato del lavoro e dell’economia USA in generale e vengono attentamente monitorati, insieme a quelli dell’inflazione, dalla Federal Reserve per le sue decisioni di politica monetaria.
USA: i dati che vengono rilasciati ogni 1° venerdì del mese
Vediamo nel dettaglio quali sono i tre principali dati del mercato del lavoro USA che vengono rilasciati come di consueto il primo venerdì del mese. La pubblicazione di questi dati ha un impatto immediato sui mercati azionari, sulle obbligazioni e sul dollaro USA, poiché gli investitori cercano di anticipare le mosse della Fed e le prospettive economiche.
Non-Farm Payrolls (NFP)
Misura il numero di posti di lavoro creati o persi nel settore non agricolo durante il mese precedente. È uno degli indicatori più osservati, perché riflette la dinamica occupazionale reale al di fuori del settore agricolo e mostra il grado di crescita economica. Aumenti forti dei NFP indicano espansione economica, mentre cali possono segnalare rallentamenti.
Tasso di disoccupazione
Rappresenta la percentuale della forza lavoro che è attivamente alla ricerca di lavoro ma non riesce a trovarne uno. È un indicatore chiave per capire la capacità del mercato del lavoro di assorbire la forza lavoro disponibile. Un tasso basso segnala un mercato del lavoro robusto, mentre valori elevati possono preoccupare gli investitori e la Federal Reserve.
Salari medi orari
Indicano la crescita dei salari dei lavoratori. La variazione dei salari è un indicatore di inflazione salariale: aumenti significativi possono portare la Fed ad alzare i tassi di interesse per contenere l’inflazione, mentre salari stagnanti o in calo suggeriscono pressioni inflazionistiche contenute.
Borse: quali rendimenti il 1° venerdì del mese?
Sulla base dei dati a nostra disposizione, abbiamo analizzato i principali indici USA (S&P 500, Nasdaq 100, Dow Jones) ed europei (FTSE Mib, DAX ed Euro Stoxx 50) dal 1° gennaio 2007 per misurare la loro performance nei primi venerdì del mese (rendimenti “close to close”). Ecco i risultati:
Indice |
Media % |
Media % (no outliers) |
Min % |
Max % |
Media di tutti i venerdì % |
S&P 500 |
0,09 |
0,18 |
-5,98 |
3,65 |
0,04 |
Nasdaq 100 |
0,04 |
0,13 |
-6,07 |
4,48 |
0,02 |
Dow Jones |
0,11 |
0,20 |
-5,50 |
3,29 |
0,03 |
FTSE Mib |
-0,06 |
0,07 |
-6,53 |
6,34 |
-0,02 |
DAX |
-0,10 |
-0,06 |
-4,95 |
3,93 |
-0,01 |
EuroStoxx 50 |
-0,06 |
0,03 |
-4,97 |
4,83 |
-0,01 |
Gli indici azionari statunitensi mostrano una media leggermente positiva nei primi venerdì del mese, che migliora con l’esclusione degli outliers. Gli indici europei invece mostrano una media negativa o molto vicina a zero e senza considerare gli outlier i valori rimangono poco positivi ad eccezione del DAX.
Confrontando la media dei primi venerdì con quella di tutti i venerdì, si nota che i mercati USA tendono a performare leggermente meglio nei primi venerdì del mese, mentre gli indici europei sono coerenti o leggermente peggiori (senza escludere gli outliers) rispetto alla media di tutti i venerdì.