L'euro sta guadagnando sempre più posizioni tra le valute internazionali a scapito del dollaro USA. A confermarlo è il mercato delle opzioni vanilla con sottostanti le coppie valutarie. Secondo i dati della Depository Trust & Clearing Corporation, tra gli ultimi cinque mesi del 2024 ed i primi cinque del 2025, circa il 15-30% dei contratti legati al biglietto verde rispetto alle principali divise è stato convertito in euro.
Il dollaro domina ancora il mercato valutario, ma sta perdendo terreno verso le monete rivali, con l'euro che recita un ruolo di primo piano. "Potremmo passare a un ambiente in cui sono le coppie con l'euro a guidare tutto", ha affermato Oliver Brennan, strategist delle opzioni presso BNP Paribas.
La moneta unica ha guadagnato circa l'11% quest'anno rispetto al dollaro statunitense, sancendo uno tra i più grossi scivoloni della divisa a stelle e strisce degli ultimi decenni nello stesso periodo. Solo pochi mesi fa, quando la coppia di valute si avvicinava alla parità, forse nessuno si sarebbe immaginato una débâcle di questa portata del biglietto verde. Anzi, in molti pronosticavano che da lì a poco il dollaro avrebbe superato il valore di un'unità di euro.
Nel frattempo, però, sono accaduti alcuni fatti che hanno minato pesantemente la fiducia nell'economia americana e quindi nella moneta che la rappresenta. Uno è la
guerra commerciale scatenata dal presidente Usa Donald Trump con i dazi imposti a tutto il mondo, che ha fatto presagire l'arrivo di una recessione, o peggio di una stagflazione, negli Stati Uniti. Un altro è il disegno di legge trumpiano che estende i benefici fiscali stabiliti nel 2017 e in scadenza quest'anno, con il rischio di
espandere il deficit già elevato nel bilancio americano.
Valute: l'euro domerà ancora il dollaro Usa?
Molti si chiedono quanto durerà ancora la crisi del dollaro USA e quindi il vantaggio relativo dell'euro. Il grande investitore Paul Tudor Jones ritiene che il biglietto verde si indebolirà di altri 10 punti percentuali il prossimo anno. Tanvir Sandhu, Chief global derivates strategist di Bloomberg Intelligence, sostiene che "il premio al rischio in dollari rimane elevato e potrebbe essere necessario un ritorno all'eccezionalismo statunitense per invertire la tendenza".
Ultimamente anche il governatore della Banca centrale europea Christine Lagarde ha rimarcato il momento di grazia dell'euro, invitando i responsabili politici a cogliere l'attimo e ad aumentare il profilo globale della moneta unica.
Brennan di BNP osserva che "l'attrazione per l'euro è dovuta al fatto che ci sono potenzialmente asset più sicuri da acquistare in Europa e maggiori aspettative di crescita" nella regione. In tutto questo, la spinta è stata data "dall'incertezza dei dazi, dai rischi per l'eccezionalismo USA e dalla storia macro".