In un mese sono cambiate molte cose in Gran Bretagna. La guida reale e governativa, la politica economica e monetaria. Cambiamenti che hanno alimentato volatilità su valuta, borse e bond. L’avvicendamento di Liz Truss con Rishi Sunak ha tranquillizzato i mercati offrendo una sponda alla Bank of England e alla sterlina. Ma è solo una vacanza temporanea come hanno fatto capire gli ultimi movimenti sui prezzi. Tra poco capiremo perché.
Il rinvio a metà mese delle annunciate misure economiche non ha cambiato la visione del futuro della Bank of England che, alzando i tassi al 3%, ha previsto recessione fino a metà 2024 e tassi di interesse sì in salita, ma meno di quello che si aspettano i mercati a causa del peggioramento economico. È evidente come diverse banche centrali (anche quella norvegese) stiano facendo i conti con gli effetti negativi dei rialzi combinati a livelli di inflazione molto alti e che rimarranno radicati nel sistema anche nel 2023.
La Bank of England intanto ha alzato i tassi di 75 punti base portandoli al 3%, il livello più alto degli ultimi 14 anni, ma immediatamente le previsioni sui futuri rialzi si sono posizionate per un picco al 4,75%, e non più al 5,25% come inizialmente previsto, proprio alla luce delle dichiarazioni a margine della BoE.
GBP/USD: le Ichimoku cloud si rivelano valide
Come per l'EUR/USD, anche per il GBP/USD le Ichimoku cloud hanno svolto un eccellente lavoro di contenimento e soprattutto di filtro dei falsi segnali bullish.
Per il Cable si sono presentati così livelli di resistenza degni di nota dopo aver rimarginato buona parte del flash crash innescato dalla gestione Truss. Resistenze che infatti hanno dimostrato la loro capacità di contenimento. Per il momento l’abbondante posizionamento di sottopeso sterlina dei gestori di fondi comunicato dal consueto sondaggio di Bank of America, sembra risultare vincente.
Ma torniamo al grafico. Per filtrare i falsi segnali le Ichimoku cloud sono una tecnica molto valida. Seppur non così spessa come in altre occasioni, la fascia di resistenza posizionata a 1,165 è il livello da abbattere in chiusura di seduta per proclamare l’inversione di tendenza. Se anche dovesse comunque prendere forma questo movimento, solo la lagging line sopra 1,20 formalizzerà l’inversione di tendenza.
Livelli di prezzo che si sono allontanati nella settimana appena archiviata, con la sterlina risultata la peggiore anche contro euro dove la tenuta del supporto di 0,86 conferma il momento non felicissimo per la divisa britannica, tecnicamente non ancora pronta per essere un long convinto. Per questo sempre meglio aspettare livelli vicini a 0,90 che dal referendum sulla Brexit in avanti hanno sempre garantito un eccellente punto di ingresso a basso rischio.