La
sterlina egiziana ha vissuto un 2024 da incubo, toccando il
minimo storico questa settimana a oltre 50 per dollaro. A guidare i ribassi sono stati diversi fattori. Innanzitutto la
crisi economica del Paese, che ha portato a un maxi-piano di salvataggio di circa 57 miliardi di dollari orchestrato dal
Fondo Monetario Internazionale e dall'Unione europea. La nazione è considerata cruciale per la stabilità regionale, in un'area tormentata dai conflitti.
La sterlina ha risentito anche dell'enorme quantità di rimborsi dei titoli di Stato che ha comportato, ha rilevato Farouk Soussa, economista di Goldman Sachs per il Medio Oriente, un "minor rollover delle posizioni [...] in particolare perché il Ministero delle finanze ha fino a poco tempo fa resistito all'aumento dei rendimenti in asta per mantenere basso il costo del prestito".
Sterlina egiziana: cosa aspettarsi nel 2025
Per l'anno che sta per arrivare, ci sono alcuni segnali che potrebbero indurre a un maggiore ottimismo per la sterlina egiziana. La Banca centrale dovrebbe iniziare a tagliare i tassi di interesse record nel primo trimestre. Questo in teoria farebbe scendere la sterlina, ma secondo Soussa ci sarà una maggiore emissione di titoli del Tesoro a lungo termine, e questo "fornirà agli investitori la possibilità di rientrare nel mercato locale, dando supporto alla sterlina".
Un altro fattore che potrebbe giocare a favore della valuta egiziana è il carry trade. Il rendimento del 30% è ancora molto elevato e gli investitori potrebbero usare la sterlina come valuta di investimento dopo aver preso a prestito denaro in una divisa con rendimenti molto bassi. "Il rendimento del 30% fornisce un generoso cuscinetto per la debolezza della valuta", ha affermato Razan Nasser, analista sovrano della società di investimenti americana T. Rowe Price.
La sterlina egiziana potrebbe essere avvantaggiata anche dal fatto che in Medio Oriente, gli investitori hanno aumentato il sentiment positivo per l'Egitto, come dimostra un sondaggio recente condotto da HSBC sui mercati emergenti. Il salvataggio ultra-miliardario messo in piedi dagli organismi sovranazionali è un segnale di rassicurazione per il mercato. "Qualsiasi pressione derivante dai persistenti deficit esterni è gestibile data la ricostituzione dei buffer di cui l'Egitto ha goduto quest'anno", ha detto Nasser.
A giudizio di Hussein Khattab, gestore di portafoglio presso Morgan Stanley Investment Management, c'è anche il vantaggio del tasso di cambio flessibile, che insieme alle riforme sostenute dall'FMI, è un "antidoto al ciclo boom-bust che ha caratterizzato l'economia egiziana nella storia recente".