Secondo i piani del Governo di Boris Johnson, dal prossimo 19 luglio l'Inghilterra farà un nuovo salto in avanti verso un ritorno alla normalità: via l'obbligo di mascherina e i limiti alle interazioni sociali; non sarà più richiesto lo smart working. Vi è un però, seppur per il momento il Governo non si dica ufficialmente preoccupato, a differenza degli investitori: la crescita del numero dei contagi dovuti alla variante Delta del Covid, che sembra essersi impossessata dell’isola britannica,
Le strutture ospedaliere al momento non sono sotto pressione grazie anche ad una campagna vaccinale capace di coprire una buona fetta della popolazione. Il mix di riparture e assembramenti visti in occasione di Euro 2020 tra un paio di settimane mostreranno tutti i loro effetti. Guardando avanti, il turismo sarà presumbilmente il primo settore a subire un nuovo rallentamento. E' peraltro probabile che anche i viaggi d’affari possano subire un ridimensionamento visti gli obblighi di quarantena ancora in vigore.
BoE: marcia indietro con aumento variante Delta
In questo contesto, la sterlina, che poteva dare il colpo del KO a dollaro e euro grazie proprio alle ricadute positive del massiccio piano vaccinale messo in campo dall'Inghilterra, è tornata sui suoi passi. La stessa Bank of England, che si era mostrata assai aggressiva sulla rimozione degli stimoli monetari, ha deciso di fare marcia indietro almeno in modo parziale. Il Governatore Bailey ha allertato gli investitori che la BoE attenderà di capire quanto la fiammata inflazionistica è temporanea.
La debolezza persistente sul mercato del lavoro ed un’inflazione che si dovrebbe appunto stabilizzare attorno al 2%, spingono il Governatore a spegnere un po’ di quella speculazione che voleva la Gran Bretagna già nel lotto delle prime banche centrali ad alzare i tassi di interesse.
Visione un po’ in contrasto con il capo economista della BoE Haldane il quale ha previsto una spinta inflattiva quest’anno fino al 2021 mentre Bailey pensa che il 3% rappresenterà il punto massimo. Staremo a vedere ma è evidente che l’inflazione e le conseguenti mosse di politica monetaria guideranno la sterlina nei prossimi mesi.
Mercato valutario: cosa ci dicono GbpUsd e EurGbp
Contro il dollaro USA la sterlina non è riuscita a sferrare il colpo del KO. Sapevo che le resistenze su GbpUsd erano quelle più toste che avrebbe dovuto affrontare il Cable. E infatti ancora una volta il muro di 1.42/1.43 ha stoppato la spinta dei compratori di sterline. Come nel 2018, adesso il rischio è quello di un ritorno nella parte bassa di un range che di certo non entusiasma i possessori di sterline. Quale sarà la soglia da monitorare a fine luglio? Una chiusura sotto la media mobile a 12 mesi di 1.36 aprirà uno squarcio nella struttura bullish del Cable. Quindi attenzione massima su questo livello.
Andando su EurGbp il copione non cambia. Qui si aggiungono anche le scaramucce con la UE sul discorso Brexit, ma graficamente anche in questo caso ci sono pochi dubbi. Ancora trading range con la base inferiore di 0.83 che ha fatto il suo lavoro. Il timore è quello di un ritorno a 0.92/0.93 qualora la pandemia dovesse aggravarsi di nuovo in UK a fronte di un contesto di politica monetaria che si troverà a quel punto costretta a fare un passo indietro rinviando ancora l’avvio della normalizzazione.
Per chi punta sui trading range di lungo periodo, la sterlina offre certamente un disegno grafico interessante.