- Il Rublo continua ad essere una valuta in bull market
- I generosi tassi reali positivi supportano una tipica commodity currencies come quella russa
- I tassi potrebbero essere ancora abbassati in Russia a causa di un'inflazione decisamente fredda
A settembre il nostro articolo dedicato al Rublo russo si era concluso con questa frase “Qui (eravamo in zona 63 su UsdRub) la cosa più opportuna e prudente da fare per un investitore sarebbe quella di alleggerire parzialmente la posizione lunga in Rubli consapevoli però che a certe condizioni tecniche l’orso russo potrebbe uscire dal letargo e tornare a graffiare”.
L’orso ha graffiato eccome decidendo di non andare in letargo. L’affondo di UsdRub si è così diretto verso quell’area di 60 che avevamo indicato come supporto cruciale. Il cambio UsdRub si è fermato per la precisione a 60.8, una zona di prezzo dove si posiziona il 61.8% di ritracciamento di Fibonacci dell’intero rialzo partito nel 2018 da 55.5 e culminato a fine anno sul massimo di 70.6.
Siamo ovviamente di fronte ad un livello tecnico cruciale con il bottom che di fatto ha coinciso con il punto di massimo anche del petrolio di inizio anno quando le tensioni Usa-Iran erano al top. Sgonfiata quella speculazione, il Rublo ha dovuto cedere un po' il passo.
La condizione tecnica di UsdRub, al di là del quasi obbligato rimbalzo tecnico, è stato generato anche da un altro eccesso che vedemmo proprio in occasione del bottom del 2018. La distanza dello spot rispetto alla media mobile a 200 giorni è scesa sotto il -5%, una condizione che potrebbe favorire quanto meno una fase di rimbalzo di UsdRub verso la media mobile attualmente posizionata a 63.5.
Credo che quello bullish per UsdRub possa essere lo scenario più probabile nel breve termine mentre nel medio periodo vale la pena rimanere ancora costruttivi su una divisa come quella russa che offre ancora rendimenti nominali e reali interessanti.
Dal punto di vista fondamentale non si scorgono eccessi di sopravalutazione, mentre dal lato della politica monetaria a dicembre la banca centrale aveva tagliato i tassi di 25 punti base portandoli al 6.25%. Sarà come sempre la dinamica dell’inflazione a guidare il movimento nel costo del denaro. Attualmente i prezzi al consumo risultano particolarmente freddi con un livello del 3%. La Banca Centrale ha ancora margini di manovra e questo potrebbe pesare sul Rublo. I rendimenti reali ampiamente positivi di un bond russo risultano però ancora attraenti per gli investitori.
Un ritorno verso la media mobile a 200 giorni credo debba perciò essere preso come un primo livello sul quale studiare un ingresso short UsdRub se le condizioni di mercato risulteranno favorevoli.