AUD/USD ed EUR/JPY sono entrati nel mio personale monitor di osservazione per potenziali trade estivi. Naturalmente preferisco sempre aprire un trade stando nel trend dominante in un certo arco temporale: la media mobile a 200 giorni può essere un buon punto di partenza ma come vedremo per EUR/JPY c’è dell’altro.
AUD/USD: analisi tecnica e strategie operative
Comincio da AUD/USD, il cambio più legato al mondo delle commodity. Le materie prime stanno subendo pressioni ribassiste negli ultimi giorni soprattutto su rame e legname, le più generose dal lato performance nel rally partito l’anno scorso. Take profit preventivi da parte degli investitori verso una Fed più aggressiva del previsto nell’ultimo meeting FOMC ed un biglietto verde in ripresa.
La volatilità su l cambio è molto compressa, come conferma un differenziale inferiore al 3% tra la banda superiore e quella inferiore, segnale che viene rafforzato dal nuovo test di supporti statici e dinamici. Parlare di esame di maturità sull’Aussie non è esagerato visto che zona compresa tra 0,75 e 0,76 è stata ripetutamente sollecitata negli scorsi mesi.
Per l’australiano (e le commodity) questo è il momento di dimostrare che la vitalità dei mesi scorsi non era una semplice correzione. La media mobile a 200 giorni rappresenta sotto questo punto di vista l’ostacolo anche psicologico più importante.
Sfondare verso il basso formalizzerebbe un testa e spalle ribassista con riflessi intermarket notevoli su tutti gli asset a rischio, con il dollaro USA che ritornerebbe prepotentemente un porto sicuro in estate. Qui l’idea può quindi essere quella di cominciare ad andare lunghi di AUD/USD con stop rigoroso sotto 0,75.
EUR/JPY: strategie short per coprire i rischi estivi
Un altro cross che sta attirando la mia attenzione anche come strumento decorrelante dai rischi estivi di un take profit sugli asset ad elevato beta è EUR/JPY (qui le quotazioni). Finora lo Yen è stato snobbato dagli investitori con una percentuale di posizioni short sul mercato dei future di Chicago progressivamente più elevata. Il rialzo dei rendimenti americani ha esercitato un certo appeal riportando USD/JPY in area 110.
I prezzi di EUR/JPY si sono mosso per la terza settimana consecutiva nella direzione opposta, aiutati dal rafforzamento del dollaro americano. Il cross è così arrivato a ridosso della trendline rialzista e della media mobile a 50 giorni che da fine 2020 sta guidando l'andamento ascendente.
Un cedimento di questi supporti porterebbe le quotazioni in area 128,5 dove passa la media mobile a 200 giorni che in varie occasioni ha saputo contenere nel 2020 le velleità della divisa nipponica. Per chi vuole coprire i rischi estivi, una chiusura sotto 132 potrebbe essere un primo segnale di ingresso tattico in ottica short su EUR/JPY. In alternativa sopra 133 l’accumulazione di strategie ribassiste sul cross potrebbe essere una strategia conservativa alternativa sfidando però in questo caso l'uptrend ancora vivo e vegeto.