Soffia un gradevole vento nelle terre scandinave nonostante questa estate 2023 infuocata. Il riferimento è al mondo valutario e nello specifico alle due divise che meglio si sono comportate nell’ultimo mese contro un euro comunque decisamente tonico. La corona svedese e la corona norvegese. Quest’ultima ha trovato una spinta nella ripresa del prezzo del petrolio, nell’allontanarsi dei timori di recessione e nelle aspettative di movimenti al rialzo sui tassi da parte di una banca centrale che ancora non è riuscita ad arginare un’inflazione che persiste sopra il 7% e che tarda a rientrare anche a causa della svalutazione persistente della NOK nei mesi scorsi. La risalita del prezzo del petrolio ha smorzato la speculazione spicciola per EUR/NOK e l’inversione di tendenza non sembra essere ancora un fatto compiuto.
EUR/SEK: focus su 11,40 per la conferma dell'inversione di tendenza
Oggi vorrei però parlare invece dell’altra corona, quella svedese che sul piano tecnico ha creato una interessante figura di inversione mensile. La divisa di Stoccolma sta uscendo da questo mese di luglio ringalluzzita dopo una dato di prezzi al consumo che finalmente cominciano a rientrare post mosse di rialzo dei tassi da parte della Riksbank. A giugno i prezzi al consumo sono saliti del 6,4% contro il 6,7% di maggio con una limatura anche sul dato depurato dall’energia che rimane comunque alto (8,1%).
La banca centrale svedese si aspetta di veder rientrare l’inflazione sotto al 2% non prima della seconda metà del 2024 con l’osso più duro che sembra essere l’inflazione da servizi che rimane troppo alta. Questo riporta ai salari e ad un’occupazione che, come nel resto del mondo occidentale, in assenza di recessione continuano a puntare verso l’alto. La traslazione di questi costi a valle sono una diretta conseguenza di un fenomeno inflattivo non ancora domato come ha ben indicato ai mercati la FED.
Tecnicamente EUR/SEK ha fornito un primo interessante segnale di ripresa. Su scala mensile, infatti, luglio sta andando in archivio con un bearish engulfing pattern, una lunga candela nera capace di assorbire il rialzo di giugno che aveva aggiornato il tabellino dei massimi storici a 11,85, poi rivisti a luglio a 11,95 prima appunto del violento ritracciamento. Per parlare di una prima inversione di tendenza sarà necessario abbattere 11,40. Solo a quel punto la figura bearish troverà conferme aprendo spazi di ribasso per EUR/SEK ben più consistenti che dovrebbero favorire un allungo della divisa scandinava per i prossimi mesi favorendo bond holders o trader che hanno deciso di andare short sul cross EUR/SEK.