Le tensioni geopolitiche sono ancora sullo sfondo, aleggiando su mercati che in questo momento sembrano però più guardare all’evoluzione dei tassi di interesse americani che non ai venti di guerra.
La Fed ha mantenuto fermi i tassi nel meeting di maggio, osservando nel comunicato finale che negli ultimi mesi c’è stata una mancanza di progressi nel ritorno stabile dell’inflazione verso il 2%. Crescita forte e disoccupazione bassa sono gli ingredienti che completano uno scenario propositivo per il dollaro con una politica monetaria che, se non si può definire divergente rispetto alla Svizzera, sicuramente per ancora diversi mesi non sarà convergente favorendo la strategia di "carry trade" che vede il franco come valuta di finanziamento per acquistare attivi in dollari Usa a maggior rendimento.
Banca centrale svizzera attesa a giugno ad un nuovo taglio nel costo del denaro dopo quello un po' sorprendente di marzo quando ridusse i tassi di 25 punti base; il dato di inflazione di aprile ha però rimescolato un pò le carte. Una risalita al 1,4% nella versione generale dei prezzi al consumo, combinata a un +1,2% nella versione core ha raffreddato le atteso di un taglio nei tassi svizzeri a giugno.
Forex: i livelli decisivi per tornare lunghi sul franco svizzero
Se il cambio EUR/CHF sta di nuovo tentando l’assalto alle resistenze di 0,98, la cui rottura spingerebbe il cross valutario verso la parità (zona di transito della media mobile a 200 giorni), per USD/CHF il break rialzista sembra essere di quelli che possono essere in grado di cambiare una tendenza favorevole al franco che durava dal 2022.
Superando di slancio la fascia di medie mobili che avvolge l’indicatore a 12 mesi, il biglietto verde ha messo in difficoltà un franco svizzero che sembra ormai essere entrato nelle menti e nei portafogli dei trader come una valuta da affiancare allo yen nel portare avanti la strategia di carry trade. I tassi svizzeri potranno solo scendere a differenza di quelli americani sui quali il mercato ha nettamente ridimensionato le attese di sette tagli nel costo del denaro di inizio anno a praticamente nessuno dopo l’ultimo FOMC.
L’ultimo appiglio tecnico per il franco svizzero si posiziona a 0,925, una resistenza che ad ottobre 2023 fu utile nel rimandare USD/CHF al di sotto sotto della media mobile. Sembra che anche questa volta il livello ha saputo dimostrare la giusta forza di contenimento.
Segnale importante che arriva intanto dal Macd settimanale salito sopra lo zero. Lo stesso oscillatore che per tutto il 2023 e la prima parte del 2024 aveva accompagnato il bear market, come prescrive la teoria dell’analisi tecnica, stando sotto lo zero.
La strategia sul franco svizzero non può che rimanere per il momento bearish, ma il test di certi livelli di resistenza come la parità per EUR/CHF e 0,0925 per USD/CHF potrebbero rappresentare interessanti opportunità tattiche per ricoprire e tornare lunghi di valuta elvetica.
Si aspettano price action in grado di confermare questa nuova tendenza, ma la chiusura settimanale sembra essere un primo importante indizio di inversione temporanea della tendenza di breve.