Il sogno di ogni analista tecnico è comprare sui supporti e vendere sulle resistenze, ovviamente in profitto. Il cambio AudUsd sembra essere un esempio perfetto di quanto una strategia tanto semplice quanto profittevole può “invitare” all’ingresso ogni volta che certi supporti e resistenze vengono sollecitati. E sotto questo punto di vista, la vicinanza ai supporti appare strizzare l'occhio all’Aussie.
RBA: l'inflazione mette alle strette la banca centrale
Il mercato nelle ultime settimane è rimasto deluso da alcuni dati macro arrivati dall’Australia e questo ha avuto dei riflessi sul dollaro australiano, che ha perso terreno. Secondo l’ufficio di statistica a marzo sono stati bruciati (e non creati) posti di lavoro. L’attesa era per nuove assunzioni così come non era previsto l’aumento del tasso di disoccupazione salita al 3,8%. L’inflazione d’altro canto ha però sorpreso. Nel primo trimestre ha mostrato un inaspettato rialzo rispetto alle previsioni (era 4,1% nel quarto trimestre 2023). Il trimestre è andato in archivio con un aumento dell'1% che determina così un tendenziale annuo del 3,6%.
Le previsioni della banca centrale sono per un rallentamento ulteriore entro giugno nei prezzi al consumo, ma il primo trimestre dell’anno sembra remare in una direzione non tanto favorevole per rientrare al di sotto del target del 2-3% previsto dalla RBA. Questo influenzerà le decisioni di politica monetaria. Il mercato è convinto che a questo punto la banca centrale non si spingerà oltre un taglio di 25 punti base dei tassi ufficiali nel corso del 2024, con il recente dato che ha ridato un pò di vitamine al debolissimo Aussie scivolato fino a 0,64.
I problemi per il dollaro australiano non sono finiti. La domanda cinese di materie prime latita, andando per ora solo nella direzione di una ricostituzione delle scorte e poco più. Con il mantenimento dei tassi di interesse reali in territorio positivo il Governo di Pechino non sembra voler agevolare la ripartenza di un’economia meno assetata di materie prime, anche perché il settore immobiliare è decisamente piegato da una crisi di eccesso di offerta senza precedenti.
AUDUSD: è la volta buona per ripartire?
Per AudUsd tecnicamente ogni tentativo di ripresa degli ultimi mesi è sistematicamente naufragato contro una trendline ribassista che si è rivelata resistenza molto affidabile. Il dilatarsi degli spread di rendimento tra titoli obbligazionari americani e australiani non ha favorito l’Aussie spingendolo nuovamente in quella zona di supporto di 0,64 che, come detto all’inizio, rappresenta una interessante opportunità per tentare il long tattico.
Scendere sotto questo livello ovviamente aprirebbe scenari inquietanti per il dollaro australiano, mentre il rimbalzo spingerebbe la divisa pacifica a ridosso di 0,665, ancora una volta quella zona di resistenza che dal 2021 tarpa puntualmente le ali all’australiano. Sarà questa la volta buona?