La corsa della valuta giapponese prosegue e in cinque settimane il rapporto con il dollaro è sceso di oltre 20 figure, prima di un poderoso rimbalzo che ha riportato il cambio sopra 147.
La figura tecnica settimanale di “hammer”, nota agli amanti della tecnica delle candele giapponesi come figura di inversione, pone però qualche dubbio sulla persistenza del fenomeno di rafforzamento dello yen amplificato da un indebolimento piuttosto marcato del dollaro americano dopo le dichiarazioni di Powell in quel di Jackson Hole e con le quali è stato dato il via libera al taglio nei tassi negli Stati Uniti a partire da settembre.
La divergenza nelle politiche monetarie crea però pressione al dollaro e vento in poppa ad uno yen che non potrà più contare su un sentiment decisamente orientato al pessimismo come nel mese di luglio.
Giappone: attenzione all'andameto dei prezzi
L’inflazione comincia a fare paura alla Bank of Japan che potrebbe essere costretta a nuove manovre restrittive sui tassi.
I dati di luglio hanno certificato un aumento dei prezzi al consumo del 2,8% con il dato core depurato delle componenti volatili che per il quarto mese consecutivo è salito sopra il 2%. Il dato di inflazione della città di Tokyo riportato alla fine di questa settimana fornirà qualche indicazione in più ai mercati e alla BoJ. L’economia giapponese inoltre sta mostrando segnali di risveglio con i PMI manifatturieri e servizi in miglioramento nelle stime preliminari di agosto.
Forex: USD/JPY, i livelli per entrare "short"
Andando sul grafico di USD/JPY il taglio netto della media mobile a 50 giorni avvenuto a luglio ha spinto il cambio fino ai minimi di dicembre 2023, in un’accelerazione impressionante che ora necessita di qualche presa di beneficio e di ricostituzione delle posizioni da parte dei carry trader spinti fuori dal mercato in modo piuttosto brusco.
Credo che proprio la media mobile a 50 giorni possa rappresentare un eccellente spartiacque in grado di definire il livello di resistenza al quale potrebbe al massimo ambire il rimbalzo del cambio. Al momento questa resistenza dinamica si posiziona poco sotto 155, ma scende velocemente di circa 30 pips al giorno. Il 61,8% di ritracciamento di Fibonacci dell’intera gamba ribassista si trova proprio da queste parti, ma ritengo più accettabile valutare il 50% e il 38,2% di questo ritracciamento come punti ideali di ingresso short su USD/JPY. Livelli che sono al momento posizionati tra 151,7 e 149,3.
Terminato il rimbalzo la nuova onda ribassista di USD/JPY riuscirà nell’intento di puntare con decisione sotto 140 solo in presenza di un atteggiamento decisamente "hawkish" da parte della BoJ e "dovish" della FED. Appuntamento a settembre.