Continua la guerra tra Russia e Ucraina, con il conflitto che non accenna a fermarsi. Gli effetti sui mercati sono molteplici: oggi le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale scambiano in territorio ampiamente negativo (in Europa il FTSE Mib segna il -5,25% e il DAX il -3,29%), mentre aumenta la domanda di beni rifugio.
Al momento della scrittura, l’oro avanza dell’1,31%, a 1.962 dollari l’oncia, mentre sul fronte valutario si apprezzano in maniera decisa il dollaro USA, lo yen e il franco svizzero. In particolare quest’ultima divisa, considerata la valuta rifugio per eccellenza, ha sostanzialmente raggiunto la parità con l’euro. Questi livelli costituiscono non solo i minimi annuali, ma anche quelli da quando è stato abolito il floor sul cross a 1,20. Ma quali sono i livelli da monitorare da un punto di vista grafico? Vediamolo insieme.
EUR/CHF: analisi tecnica e strategie operative
Osservando il grafico settimanale di EUR/CHF, si nota come la tendenza sia orientata al ribasso da aprile 2018. Il tentativo di ripartenza iniziato a maggio 2020 a ridosso del supporto di area 1,064, non è bastato a frenare gli impulsi di vendita, che sono ripartiti da 1,11 con il test della linea di tendenza ottenuta collegando i massimi di aprile e maggio 2018.
Da tale intorno i ribassi sono ricominciati e i corsi si sono portati dapprima al di sotto del supporto a 1,064, per poi passare alla flessione al di sotto dell’ultimo baluardo dei compratori prima della parità, a 1,037. Cosa attendersi ora? Al ribasso, i successivi riferimenti grafici si trovano a 0,9880, minimi di gennaio 2015.
Tuttavia la soglia psicologica di 1 potrebbe frenare le vendite nel breve periodo, con i corsi che avrebbero la possibilità di ripartire verso 1,02. Da un punto di vista operativo, nel breve termine si potrebbero valutare strategie di matrice long da 1 con stop loss identificabile a 0,99 e obiettivo a 1,015, intorno che corrisponde circa alla metà della barra di estensione disegnata oggi.