Nelle ultime settimane l'
EUR/USD ha perso qualche posizione nel mercato delle valute, dopo aver raggiunto il picco a 1,1574 il mese scorso durante la fase più concitata delle scaramucce tariffarie tra gli Stati Uniti e il resto del mondo.
La motivazione che ha spinto gli investitori a comprare euro e a vendere dollari stava nell'aspettativa che la guerra commerciale innescata dai dazi americani avrebbe finito per danneggiare l'economia statunitense portandola in recessione. L'Europa avrebbe invece contenuto il rischio sia perché, a differenza degli Stati Uniti, non è in conflitto commerciale con tutti gli altri Paesi, sia grazie ai piani giganteschi di spesa per la difesa e le infrastrutture della Germania.
Il biglietto verde ha riguadagnato quota con gli sviluppi più recenti che hanno portato a un accordo commerciale tra USA e Gran Bretagna, aprendo la strada a una simile soluzione con l'Europa e la Cina. Tuttavia, l'euro è ancora forte e mantiene un vantaggio sulla moneta americana di quasi 9 punti percentuali quest'anno, il massimo guadagno dal 2003.
EUR/USD: ecco cosa dice il mercato delle opzioni
Solo fino a pochi mesi fa, una buona parte degli esperti di mercato prevedeva l'imminente raggiungimento della parità dell'EUR/USD, specialmente quando la coppia di valute a febbraio scorso aveva toccato un minimo di 1,0146. Allora si parlava di superdollaro che sfruttava l'effetto Donald Trump. Il capo della Casa Bianca ha vinto le elezioni promettendo di far volare l'economia americana a suon di sgravi fiscali e di deregolamentazione.
I mercati però avevano sottovalutato i dazi, o semplicemente ritenevano che le minacce di Trump, già espresse durante la campagna elettorale, non sarebbero poi state messe in pratica. Le minacce non solo hanno trovato riscontro nella realtà, ma si sono concretizzate forse al di là delle più fosche previsioni. Il risultato è stato uno sgonfiamento del dollaro americano, al punto che ora si parla dei prossimi obiettivi al rialzo dell'EUR/USD.
C'è un segnale che deve far pensare che i guadagni della moneta unica potrebbero proseguire: il posizionamento degli investitori nel mercato delle opzioni. In pratica, la differenza tra il premio per le "call" con scadenza nel prossimo anno e il costo delle stesse opzioni a scadenza a un mese è la più elevata degli ultimi tre anni.
Questo significa che gli investitori stanno puntando sui guadagni a lungo termine del "fiber". Tale aspetto è molto importante perché le opzioni a lunga scadenza sono in genere utilizzate dai gestori patrimoniali, mentre quelle a breve termine dagli speculatori. Quindi, l'euro sta assumendo un ruolo crescente nella copertura strategica e nella diversificazione di portafoglio.
"L'EUR/USD salirà da questi livelli, non solo perché è in corso una massiccia liquidazione di asset in dollari, ma perché siamo in presenza di un processo di rotazione fondato su motivazioni solide", ha affermato Elsa Lignos, responsabile globale della strategia di cambio della Royal Bank of Canada.