L'euro guadagna posizioni rispetto al dollaro USA con
l'aumento giornaliero più alto degli ultimi sei mesi. L'EUR/USD oggi è arrivato a toccare 1,0198, segnando un guadagno dell'1,6%, dopo che i funzionari della
Banca Centrale Europea hanno rimarcato l'importanza del rialzo dei tassi d'interesse.
Stamane il Vicepresidente dell'Eurotower Luis de Guindos, ha parlato di credibilità della BCE nel portare avanti la politica aggressiva sul costo del denaro per combattere l'inflazione. "Se i cittadini e le imprese smettono di credere che la Banca Centrale sarà in grado di ridurre l'inflazione entro un anno e mezzo o due anni, allora la situazione diventa molto complicata perché gli effetti secondari appaiono immediatamente", ha detto.
Tali parole sono state accompagnate da quelle del Presidente della
Bundesbank Joachim Nagel, che ha sollecitato
ulteriori misure aggressive se il quadro d'inflazione dovesse restare inalterato. Nell'ultima riunione dell'8 settembre, Francoforte ha alzato il costo del denaro di 0,75 punti percentuali, la stretta maggiore mai messa in campo dall'istituto.
Il sentiment positivo sulla moneta unica è stato anche favorito dagli sviluppi imprevisti della guerra Russia-Ucraina, dove le truppe militari di Volodymyr Zelens'kyj hanno riconquistato nelle ultime 24 ore oltre 20 insediamenti che erano stati occupati dai russi. Questo potrebbe indebolire ulteriormente l'esercito di Vladimir Putin, costringendolo a rivalutare risorse ed energie.
EUR/USD: la moneta USA rallenta la corsa
Se l'EUR/USD sta avanzando in queste ore è anche a causa del fatto che il biglietto verde si sta prendendo una pausa. Domani sarà un giorno importante per gli Stati Uniti, perché avverrà la lettura dell'inflazione relativa al mese di agosto. Le attese sono per un calo dei prezzi all'8,1% dall'8,5% di luglio.
Se le risultanze dovessero confermare le aspettative, vi è la possibilità che
la Federal Reserve intenerisca leggermente la sua politica monetaria, frenando la corsa del superdollaro. Negli Stati Uniti "secondo le nostre previsioni, l'inflazione ha raggiunto il picco e i prezzi del petrolio più bassi forniscono supporto per ulteriori cali in futuro", hanno scritto gli analisti di SEB.
Il punto determinante sarà capire se l'incremento dello 0,75% previsto per la riunione del 20/21 settembre sarà o meno l'ultimo maxi-rialzo della serie. I dati di domani daranno un segnale molto forte, perché se il mercato percepisce che il carovita negli USA si prepara a un declino, a quel punto potrebbe continuare a scaricare i dollari che ha accumulato in questi mesi e quindi dare il là a ulteriori incursioni al rialzo del Fiber.
EUR/USD: le opinioni degli analisti
Gli analisti però non sono convinti che la risalita del principale cross valutario sia di lunga durata, in quanto la situazione in Europa è troppo complessa affinché l'euro possa essere rivitalizzato. Steven Barrow, responsabile della strategia G-10 presso Standard Bank, ha affermato che difficilmente questa potrà essere l'inizio di una tendenza in ascesa per l'EUR/USD, poiché ciò potrà avvenire solo quando la situazione dei prezzi dell'energia si attenua.
Dello stesso avviso è Geoffrey Yu, senior strategist di Bank of New York Mellon, che ritiene la situazione dell'euro complicata per via dei rischi sistemici a livello di Eurozona che fanno propendere per il decollo delle posizioni corte nella valuta unica. Anche Francesco Pesole, stratega valutario di ING Groep NV, è persuaso del fatto che questa sia una fase di mini-correzione del dollaro, innescata in gran parte dalla "ripresa di una certa propensione al rischio e da un certo rilassamento delle posizioni lunghe sul biglietto verde".