Cosa sta accedendo in Cina? Questa è la domanda che molti trader e investitori si stanno facendo vista la veloce svalutazione della divisa cinese negli ultimi tempi. Nell’ articolo di metà agosto, avevo fissato un target rialzista per il cambio USD/CNY in zona 6,9/7,1. I dati macroeconomici sono una delle motivazioni alla base delle debolezza dello yuan e sono la causa della politica monetaria accomodante della PBOC che, insieme alla BoJ, rimane una delle poche Banche centrali al mondo in versione easing. Il rendimento biennale offerto dai titoli di Stato cinesi al 2% è oltre un punto e mezzo percentuale meno di ciò che offrono i bond a scadenza equivalente USA.
Cina: i dati economici iniziano a rallentare
Nel Paese, la politica della zero tolleranza al Covid sta rimettendo in lockdown numerose città con conseguenti stop nella produzione e nei consumi al dettaglio. Le prospettive di crescita di questo 2022 sono ben lontane dal 5% prospettato dal Governo, mentre gli analisti stimano un dato tra il 3% e il 4%. Scendere ancora più giù avrebbe impatti notevoli dal punto di vista sociale.
Anche le esportazioni, da sempre motore importante per lo sviluppo del PIL, crescono meno delle attese. La questione russo-ucraina sta facendo rallentare tutta l’economia globale a causa degli alti costi energetici. L’ultimo dato di variazione annua dell’export indica in +7,1%, a fronte di attese di crescita del 13%. Questa rilevazione è deludente, ma non quanto quello delle importazioni ad agosto (+0,3%).
Al momento, non essendo l’inflazione un problema (a luglio i prezzi al consumo si sono raffreddati al 2,5%), la PBOC sta cercando di tenere contenuto il costo del denaro, ma al tempo stesso evitare una maxi svalutazione dello yuan in stile 2015. Consentendo alle banche di ridurre le proprio riserve valutarie si spera di incentivare la vendita di valuta estera contro l’acquisto di valuta locale.
Fino a quando però Pechino sarà disposta a tollerare questa svalutazione dello yuan non possiamo saperlo. Certamente non tarderanno sotto campagna elettorale americana ad arrivare le accuse di manipolazione del cambio.
USD/CNY: analisi tecnica e livelli trading
Graficamente però siamo entrati in una zona di prezzo chiave. La negazione del breakout ribassista a 6,4 ha scatenato i venditori di yuan, che hanno rapidamente guadagnato la media mobile a 12 mesi puntando a 7. Dalla svalutazione del 2015 in avanti, questa resistenza ha sempre arginato i ribassi dello yuan.
Con settembre saranno sette i mesi consecutivi di rialzo per USD/CNY e salire sopra i massimi del 2020 a 7,18 farebbe entrare la valuta cinese in un vortice di svalutazione pericoloso che potrebbe indurre Pechino a reazioni scomposte sul mercato dei capitali, i quali stavano facendo affidamento sulla stabilità della moneta emergente entrata nei principali indici obbligazionari internazionali. I trader qui possono azzardare l’ingresso short ma attenzione agli stop loss, perché il rischio (oltre al costo di carry) è elevato.