L'
EUR/USD è ha superato la soglia di 1,10 segnando il
record del 2024. Nelle contrattazioni di oggi, la valuta unica si è spinta fino a 1,1029 sul dollaro USA, sulle aspettative che la
Federal Reserve taglierà i tassi di interesse più volte rispetto alla Banca centrale europea quest'anno. L'Eurotower si è mossa prima, abbassando il costo del denaro nel mese di giugno, mentre l'autorità monetaria guidata da Jerome Powell ha preferito attendere in attesa che l'inflazione statunitense scendesse verso l'obiettivo del 2%. Il carovita in USA si è dimostrato più ostico rispetto ai prezzi al consumo in Europa, in quanto gli americani hanno continuato a spendere facendo affidamento ai risparmi accumulati durante il periodo pandemico.
I dati di luglio sull'occupazione americana però hanno agitato venti recessivi per gli Stati Uniti, in quanto hanno riportato un tasso di disoccupazione superiore alle aspettative e un numero di nuovi posti di lavoro creati più basso delle stime. Il mercato ha iniziato a scontare con una probabilità maggiore che la Fed tagli i tassi di mezzo punto percentuale nella riunione del 17-18 settembre, proprio per scongiurare eventuali minacce di contrazione economica.
Ad ogni modo, per la fine dell'anno gli investitori si aspettano altri due interventi accomodanti della Banca centrale USA, nei meeting di novembre e dicembre. Nella migliore delle ipotesi, quindi, i tassi Fed scenderebbero di 1 punto percentuale da qui alla fine dell'anno, dall'intervallo 5,25%-5,5% attuale. Tale scenario è rafforzato dai dati sull'inflazione di luglio appena pubblicati, dove l'indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2,9% su base annua, rispetto al 3% atteso.
La BCE invece probabilmente si muoverà con maggiore cautela, sebbene tutto sia condizionato alle risultanze macroeconomiche. I mercati monetari stanno scontando un calo dei tassi BCE di 70 punti base prima della conclusione del 2024.
EUR/USD: ecco cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Dall'inizio di agosto, l'euro ha guadagnato circa due punti percentuali sul dollaro USA, ma dove potrebbe arrivare l'EUR/USD nei prossimi mesi viste le prospettive? Secondo Francesco Pesole, strategist FX di ING, siamo all'inizio di "una tendenza al rialzo più duratura, con un movimento del cambio nel breve termine a 1,12". Questo come conseguenza "di uno spread dei tassi più stretto e della stabilizzazione del sentiment di rischio".
Non tutti sono d'accordo, però, con una narrazione di una Fed più accomodante che alla fine porterà il biglietto verde a indebolirsi nei confronti della valuta unica. Sonja Marten, responsabile della ricerca FX e di politica monetaria presso DZ Bank, non crede che l'istituto centrale a stelle e strisce a settembre tagli i tassi di mezzo punto e ritiene che non ci siano i fondamentali economici per un rally dell'euro, soprattutto a causa di un'economia tedesca debole. "Gli investitori sono molto veloci a saltare sul carro di uno o due rilasci di dati migliori o peggiori del previsto. Questo ha portato i mercati sulla strada sbagliata in numerose occasioni quest'anno", ha affermato.