Il dollaro USA sta colando a picco. A inizio di questa settimana, il Dollar Index - indice che misura l'andamento del biglietto verde rispetto a un paniere di valute - è scivolato sotto quota 98, registrando il livello più basso da marzo 2022.
Le vendite nei confronti della divisa statunitense sono state scatenate dall'ennesimo attacco del presidente degli Stati Uniti
Donald Trump nei confronti del governatore della
Federal Reserve Jerome Powell. L'inquilino della Casa Bianca ha definito Powell "un grande perdente" in un post su Truth Social, rinnovando le aggressioni verbali della scorsa settimana, quando ha espresso ripetutamente critiche sul fatto che la Banca centrale sta esitando a tagliare i tassi di interesse.
"Non sono contento di lui. Gliel'ho fatto sapere. E oh, se lo voglio fuori, se ne andrà molto velocemente, credetemi", ha minacciato davanti ai giornalisti in occasione dell'incontro con il premier italiano Giorgia Meloni. Il clima è rimasto rovente anche perché il consigliere economico alla Casa Bianca, Kevin Hassett, ha detto che il presidente e il suo team stanno valutando circa la possibilità di rimuovere Powell dal suo incarico.
Tutto questo ha messo pressione sul biglietto verde, in aggiunta alle aspettative degli investitori di una recessione negli Stati Uniti a causa della guerra commerciale. "Gli investitori globali stanno ritirando capitali dagli Stati Uniti", ha affermato Krishna Guha, vicepresidente di Evercore ISI.
"Stiamo assistendo a un chiaro segnale da parte del mercato che non gli piace nemmeno l'idea che il presidente possa cercare di rimuovere il presidente della Fed. Nelle ultime settimane c'è stata una certa perdita di fiducia nella politica economica americana. Lo abbiamo visto in questa strana combinazione di pressioni al rialzo a volte sui rendimenti obbligazionari a lungo termine combinate con un dollaro più debole".
Dollaro USA: alcuni indicatori suggeriscono un rimbalzo
Secondo l'ultimo sondaggio di Bank of America sui gestori patrimoniali, il 61% prevede un calo del valore del dollaro USA nei prossimi 12 mesi. Si tratta della prospettiva più pessimistica in quasi 20 anni. Ciò avverrebbe a causa di una crisi di fiducia verso la moneta americana che avrebbe ricadute importanti nell'aumento dell'inflazione importata negli Stati Uniti.
Questo però potrebbe avere effetti benefici su altri Paesi, soprattutto quelli emergenti, che vedrebbero diminuire il peso delle importazioni e dare la possibilità alla propria Banca centrale di effettuare maggiori stimoli monetari. "La maggior parte delle Banche centrali sarebbe felice di vedere un calo del 10%-20% del dollaro USA", ha detto Adam Button, capo analista valutario di ForexLive.
"La forza del dollaro è stata un problema persistente per anni e rappresenta una difficoltà per i Paesi con ancoraggi al dollaro. Quindi, "il recente sell-off del dollaro USA offre più respiro per tagliare i tassi", ha aggiunto. C'è però chi vede un rimbalzo di sollievo, grazie anche ad alcuni indicatori tecnici. Ad esempio, l'indice di forza relativa è al minimo dal 2020 e suggerisce quindi che il calo del dollaro potrebbe essere stato eccessivo.
Nel luglio 2023, una riduzione simile dell'RSI è stata seguita da un rally del biglietto verde di circa 7 punti percentuali nei mesi successivi. Un altro indicatore di una reazione imminente è dato dall'elevato posizionamento ribassista degli speculatori sul dollaro contro le principali 10 valute, salito a 40 miliardi di dollari (dati della Commodity Futures Trading Commission). Si tratta del livello massimo da ottobre scorso.
"Il dollaro è pronto per un rimbalzo, di breve durata o meno", ha detto Ken Cheung, capo strategist dei cambi asiatici presso Mizuho Bank Ltd. "Ampie posizioni ribassiste, fattori tecnici e differenziali di rendimento reale suggeriscono che il biglietto verde potrebbe rimbalzare, anche se il suo guadagno potrebbe essere limitato dalle notizie negative sul dollaro", ha aggiunto.
Secondo Christopher Wong, strategist dei cambi presso Oversea-Chinese Banking Corp, "il selloff del dollaro può sembrare allungato per ora e questo giustifica una certa cautela, soprattutto se c'è una copertura corta".