Il dollaro australiano è una delle classiche commodity currencies che si muove in sintonia con l’andamento dei cicli economici e globali e di conseguenza con la dinamica dei prezzi determinati da domanda e offerta di materie prime da parte di paesi sviluppati ed emergenti.
I minimi primari delle commodity negli ultimi anni hanno sempre coinciso con i minimi primari del rapporto di cambio AUD/USD e questo evento è stato particolarmente evidente quando i tassi di variazione annuali degli indici generici di materie prime sono scesi sotto lo zero con percentuali in doppia cifra. Come nel 2023, anno nel quale AUD/USD ha realizzato un minimo importante come del resto anche le commodity.
Senza segnali bullish da parte delle commodity andare lunghi di australiano appare indubbiamente prematuro ed un buon metro di misura tecnico-grafico lo possiamo trovare in quella zona di prezzo attorno a 0,69 oltre la quale per AUD/USD ci sarebbe da andare lunghi in chiave strategica.
Forex: EUR/AUD in direzione 1,75/1,80
La battaglia è in corso però anche su EUR/AUD. Come si può apprezzare dal grafico la media mobile a 200 giorni che ha continuato, fatta eccezione per il mese di dicembre 2023, a sostenere la crescita del cross. I tentativi di sfondamento verso l’alto da parte dell’euro si stanno moltiplicando e questo potrebbe essere un preambolo ad un’accelerazione della moneta unica europea in un contesto magari di generale debolezza anche del dollaro americano.
La chiusura di una tipica figura di continuazione bullish ancora in formazione dall’estate 2023 in avanti, rappresenterebbe l’ideale scenario per quei rialzisti che scalpitano e che a quel punto potrebbero spingere EUR/AUD in zona 1,75/1,80, un territorio interessante in chiave accumulazione di valuta australiana.
RBA conferma tassi, tono "dovish" spinge l'EUR/AUD
La Banca centrale australiana (RBA, Reserve Bank of Australia) ha lasciato i tassi invariati la settimana scorsa al 4,35%, come da previsione. Il tono del Governatore centrale è stato però sorprendentemente "dovish" rilanciando l’azione di EUR/AUD. La RBA ha riaffermato che l’inflazione sta scendendo, ma ad un ritmo moderato e rimane ancora troppo elevata.
Però il picco sui tassi è stato raggiunto (un messaggio simile a quello mandato dalla FED) e quindi nessun ritocco all’insù dei tassi di interesse è previsto per i prossimi mesi. I salari dovrebbero aver toccato il loro punto massimo di incremento a fronte di consumi interni che rimangono deboli; per questo sembra essere più probabile che nella seconda parte dell’anno anche da queste parti il costo del denaro verrà ridimensionato.
Partendo da livelli di rendimenti obbligazionari non tanto diversi da quelli già scontati nell’Eurozona è evidente che in assenza di effetto traino da parte di commodity e Cina il mercato tende a preferire l’euro all’australiano e quindi su EUR/AUD il long risulta essere ancora la soluzione preferita.