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Con una perdita del 30% rispetto al dollaro il Real brasiliano è la peggiore valuta del 2020
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Per Bolsonaro la ricostruzione non sarà semplice ma sembra in atto una prima reazione del tessuto economico
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UsdBrl presenta una struttura tecnica molto interessante. A certe condizioni il ribasso può estendersi nei prossimi mesi
Ho parlato poco di Real brasiliano negli ultimi mesi, valuta colpita duramente dalla pandemia di Covid-19 con la complicità di un presidente Bolsonaro sommerso dalle critiche per la gestione sanitaria del fenomeno. Il Brasile contende così all’India il secondo posto di un triste primato che vede gli Stati Uniti al comando.
Una crisi che ha costretto il Governo e la banca centrale a prendere misure senza precedenti nel tentativo di salvare il salvabile. Un aumento importante della quota di spesa pubblica, un allargamento del deficit a causa di minori entrate, un taglio aggressivo dei tassi di interesse portati ai minimi storici del 2%.
Benzina sull’inflazione del futuro potrebbe dire qualcuno. Può darsi ma per ora è ossigeno ad un malato che rischia di legare le prospettive di crescita futura ad un volume di debito eccessivo. Il rapporto tra deficit/Pil rischia ad esempio di toccare il 20% quest’anno con il rapporto debito/Pil che viaggia allegramente verso la soglia del 100%. Ricordiamo che siamo in un Paese emergente e il costo per onorare questo debito non sarà sempre così basso.
La banca centrale a sua volta ha messo in campo misure senza precedenti, assicurando liquidità ad un sistema che fino a poco tempo fa aveva tassi di interesse superiori al 5-6%. Con i tassi ufficiali al 2% e l’inflazione prevista comunque l’anno prossimo ad un livello superiore, i tassi reali negativi hanno tolto finora appeal al Real generando una perdita che dall’inizio dell’anno è del 30% contro Dollaro, il dato peggiore del mondo emergente. Peggio anche della Lira turca.
E’ chiaro che con questa remunerazione prospettica investire in Real non è stato di grande interesse fino alla fine di agosto. Poi una serie di dati macro economici confortanti sembrano aver convinto il mercato che il fondo è stato raggiunto. Primo fra tutti il PMI manifatturiero, salito al livello più alti dei paesi del G20.
La prospettiva di una FED in versione accomodante per tanto tempo ancora ha cambiato lo scenario, soprattutto per un Paese appartenente allo stesso Continente e legato a doppio filo all’evoluzione dei tassi negli States. Legato però anche alla congiuntura cinese e anche qui le ultime positive notizie sembrano aver fornito un po' di linfa al cambio.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, se la correzione a zig zag culminata con il massimo su UsdBrl a 5.67 a fine ottobre è terminata, l’uscita dalla parte bassa della figura triangolare potrebbe dare una ulteriore spinta al Real con un target a questo punto stimabile almeno in 4.80. Qui troviamo il minimo di giugno oltre che il 61.8% di ritracciamento dell’ultimo rialzo.
Forse la tempesta non è finita, ma se il motore della crescita globale ripartirà, la pandemia rallenterà il suo passo ed il Governo Bolsonaro saprà riportare un po' di austerità, il Real brasiliano potrà essere una di quelle valute emergenti più interessanti per il 2021.