Il modello Israele in Europa potrebbe alloggiare in Scandinavia stando ai numeri che vengono rilasciati. Popolazione modesta ed altissima efficienza sono i due ingredienti che potrebbero permettere ai Paesi del Nord Europa di raggiungere un vantaggio competitivo non solo sanitario, ma anche economico all’interno del Vecchio Continente.
Se guardiamo alla Norvegia le ultime stime parlano di uno scenario ottimistico di vaccinazione totale di tutta la popolazione sopra i 18 anni entro la fine dell’estate con uno scenario più pessimista che non va oltre il primo trimestre 2022. Ecco perché il mercato e gli analisti guardano con estremo interesse a quello che deciderà la Banca centrale norvegese a marzo.
Infatti le notizie positive per la Norvegia non si fermano al piano di vaccinazione. Il prezzo del petrolio dopo la chiusura di alcuni impianti americani a causa del maltempo è salito sopra i 60$ al barile e questo è un balsamo per le casse statali norvegesi.
L’inflazione sta rialzando la testa a causa di prezzi dell’elettricità più alti ma anche di ripresa dei salari dovuti ad un ritorno alla normalità nel tasso di disoccupazione. Infine i prezzi delle abitazioni, tornati a puntare verso l’alto grazie ai tassi a zero.
Alcuni analisti stimano un rialzo nei tassi di interesse già a partire da dicembre 2021 con tre ulteriori ritocchi nel 2022. Ipotesi aggressiva che se fosse confermata dallo statement dell'istituto centrale norvegese infiammerebbe la divisa locale.
Ritengo difficile fin da ora ipotizzare uno scenario di questo tipo anche per la Norges Bank. Quello che è certo è che la corona norvegese potrebbe trarre vantaggio da questa situazione. Negli ultimi 10 mesi ben 8 hanno visto un rafforzamento della moneta contro euro e dollaro USA.
USD/NOK: analisi tecnica e livelli operativi
USD/NOK è uno dei rapporti di cambio più correlati all’andamento del prezzo del petrolio (ovviamente correlazione inversa). I prezzi stanno marciando spediti verso quella zona di supporto dove si trova la trendline rialzista che sale dal 2013, corroborati anche dal sostegno fornito dai minimi del 2017 e 2018 di zona 7,7.
Difficile pensare ad un cambio in grado di andare sotto i livelli di concentrazione di domanda citati poco fa, però è un dato di fatto che una speculazione sui tassi il mercato assetato di rendimento la sta facendo. La media mobile a 50 giorni sta facendo da resistenza ad ogni velleità di rimbalzo e questo ci porta a concludere che in area 8,6/8,7 vendere dollari USA e comprare corone norvegesi possa essere una buona soluzione.
Un rimbalzo nelle prossime settimane sarebbe poi gradito dai trader per posizionarsi in vista di quel mese di aprile che, negli ultimi 20 anni, si è chiuso con 17 rialzi a favore della corona.